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Martedì 29 NOVEMBRE 2011
Cavallero (Anaao): “Dobbiamo lavorare di più per guadagnare di meno”

“L’Istat mette in evidenza un problema che abbiamo più volte documentato. Le retribuzioni dei medici sono in realtà ferme dal 2009. Il nostro potere d’acquisto è quindi bloccato da ben cinque anni. Mancati aumenti contrattuali che abbiamo stimato oltre i 35mila euro”.
È questo il commento di Giorgio Cavallero, vice segretario nazionale Anaao Assomed e segretario generale aggiunto COSMeD, secondo il quale le criticità per i medici non finiscono qui: “Su di noi gravano anche altre penalizzazioni aggiuntive. Penalizzazioni sulle pensioni, sulle liquidazione e con il blocco del turn over  siamo ulteriormente vessati. La tassazione resta ferma. Siamo un settore pubblico che non alcun incentivo all’aumento della produttività, al contrario dei privati che hanno collegato la produttività a defiscalizzazioni e decontribuzione. Tutto questo per noi non esiste. Il risultato è che dobbiamo lavorare di più per guadagnare di meno. È una ricetta che mi sembra intollerabile”.
Sul fronte contrattuale, secondo Cavallero, bisogna sbloccare la questione delle aree di comparto perché “non ci sono neanche le premesse per riaprire i contratti nazionali, che sono indispensabili”.
“Chiediamo di essere ascoltati – ha concluso -  perchè la professione medica può offrire un grande contributo allo sviluppo del Paese. Non possiamo essere solo dei bancomat. Ricordo che figuriamo nei primi tre percentili più alti tra i contribuenti del Paese. Peccato che i medici non sono affatto possessori di beni di lusso”.

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