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Martedì 15 NOVEMBRE 2011
E in Italia? Un'indagine della Sigm (giovani medici) conferma dati romani
I giovani medici italiani sono a rischio occupazione. L’iter formativo troppo lungo e il blocco del turn-over le cause principali. L’iscrizione alle Scuole di Specializzazione e al corso di formazione specifica in Medicina Generale sono molto spesso l’anticamera del precariato. È questo in estrema sintesi il quadro tratteggiato dalla rilevazione nazionale condotta dal segretariato giovani medici (Sigm) su un campione di 1.023 giovani medici con un’età media di circa 30 anni, il 60% donne. Dati che confermato quanto emerso oggi dall’Omceo di Roma.
“Nonostante questo però – ha spiegato Andrea Silenzi, coordinatore del Dipartimento specializzanti oggi nel corso della presentazione delle indagine presso l’Ordine dei medici di Roma – la maggior parte dei giovani camici bianchi vuole fermamente rimanere a lavorare in Italia, solo il 13% sta valutando l’ipotesi di emigrare all’estero. È infatti più che buona nel complesso la soddisfazione da parte dei giovani medici sull’efficienza del Snn. Tant’è che il pubblico è scelto da più dell'80% dei giovani medici contattati. Di certo rispetto ai nostri colleghi europei arriviamo tardissimo ad una stabilità dell’attività lavorativa: intorno ai 40 anni”.
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