quotidianosanità.it
stampa | chiudi
Lunedì 28 GENNAIO 2019
Carollo (Fismu): “Urgente mettere in sicurezza i medici”
“È ormai prassi che i medici che svolgono il servizio di continuità assistenziale presso il presidio di Bagheria ricevano giornalmente minacce verbali, ma questa volta siamo andati veramente oltre perché, secondo quanto riportato anche sui media oggi, l’aggressore è entrato nel presidio con l’intenzione di ledere fisicamente la dottoressa”. Queste le parole di Francesco Paolo Carollo, segretario regionale Sicilia di FISMU (Federazione Italiana Sindacale Medici Uniti) in riferimento all’aggressione subita da un dottoressa presso la sede di continuità assistenziale di Bagheria
“La principale causa di questo clima ingiustificato di violenza contro i medici - aggiunge Carollo - ha anche una sua particolare aggravante a Bagheria per alcune serie inefficienze dell’organizzazione dei servizi sul territorio. E i medici finiscono per essere i capri espiatori di una società sempre più rabbiosa. Per esempio: l’elevata richiesta di intervento sanitario a fronte di un unico operatore sia durante le ore diurne che le ore notturne, arrivando anche a dover effettuare circa 50 prestazioni (tra visite ambulatoriali e domiciliari) in 12 ore. A questo punto ci domandiamo, se nell’Accordo Collettivo Nazionale è previsto un medico di guardia ogni 30.000 abitanti, perché nella città di Bagheria in cui si registrano circa 60.000 abitanti prende servizio un solo medico? Siamo consapevoli che in realtà a Bagheria sono presenti due postazioni, una nel centro di Bagheria ( via Mattarella) ed una ad Aspra (frazione di Bagheria). E’ anche noto, però, per motivi geografici e culturali che la stragrande maggioranza delle prestazioni sanitarie vengono svolte dai medici del presidio di via Mattarella. Inoltre, non è chiaro il motivo per cui in alcune realtà della città di Palermo in alcune guardie mediche è previsto sia un raddoppio di guardia sia un autista che accompagna il medico durante visite domiciliari.
Questo grave episodio non è di certo il primo, è noto infatti tra i medici, che Bagheria è un presidio di “frontiera” dove il rischio di aggressioni è all’ordine del giorno. Esistono per fortuna dei colleghi che con spirito di sacrificio, ma soprattutto per il forte senso di appartenenza alla propria terra e alla propria città scelgono di lavorare in questa difficile sede. È con enorme dispiacere - conclude Carollo - che questi discorsi debbano essere affrontati dopo che avvengano questi incresciosi eventi. Per questa ragione come Fismu chiediamo (vedi proposte di seguito) alla Regione di farsi carico davvero di questa emergenza, e all’azienda locale di intervenire con urgenza”.
Per tale motivo FISMU CHIEDE che:
1. venga presa in considerazione l’ipotesi di un raddoppio di guardia dove un secondo medico permetterebbe sia di ridurre il carico lavorativo, sia di poter aumentare la sicurezza nel presidio.
2. necessità immediata di una guardia giurata che metta in sicurezza il presidio. La nostra richiesta nasce dal fatto che anche in altre in altre città italiane (vedi alcuni quartieri di Bari) essendo posti “difficili” a causa dell’utenza si è provveduto con un metronotte.
© RIPRODUZIONE RISERVATA