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Giovedì 15 NOVEMBRE 2018
Carnevali (Pd): “Sarebbe assurdo mettere in concorrenza cura pazienti con chi la garantisce”

"Dovrebbero bastare a tutti le parole che le organizzazioni sindacali della dirigenza medica e sanitaria hanno enunciato ieri all'assemblea di Roma:  'Non mettete in concorrenza le prestazioni di cura, con chi le eroga'. È quello che rischia di accedere se manteniamo nella legge di bilancio il solo miliardo di euro per il finanziamento del Fondo Sanitario già previsto nella scorsa legge di bilancio. Era un punto di partenza, già iscritto nel bilanci delle regioni".
 
Così Elena Carnevali (Pd), componente della Commissione Affari Sociali della Camera, commentando le parole del sottosegretario alla Salute, Armando Bartolazzi, sul disegno di legge di Bilancio.
 
"Affermare che non ci sia bisogno di porre rimedio alla cronica carenza del personale medico perché tema residuale nella gestione della lista di attesa rispetto alle difficoltà gestionali delle aziende sanitarie - le vere responsabili, secondo il sottosegretario - vuol dire non conoscere la realtà. Potrà accadere in qualche ospedale, ma in otto anni abbiamo perso 45 mila unità di personale nella sanità pubblica. Ecco perché abbiamo il dovere di incrementare il fondo sanitario per garantire il rinnovo del contratto della dirigenza, la piena applicazione dei nuovi livelli essenziali di assistenza e almeno una parte dello sblocco del personale, oltre a novità tra cui il ripristino dell’obbligo vaccinale per il morbillo e varicella ed il nuovo piano nazionale vaccinale. Irragionevole ed insensato aver bocciato ieri in commissione un emendamento sulla nuova stabilizzazione del personale che non provoca oneri aggiuntivi ma con l’unico obbiettivo di tenere nella sanità pubblica i professionisti che vi hanno operato", ha aggiunto.
 
"Non sarà certo solo un Cup nazionale a garantire l’accesso universalistico, appropriatezza e la buona gestione delle liste di attesa. Capire la rotta di questo ministero rimane difficile. Troppe voci ed in contraddizioni tra loro, che disorientano lavoratori e cittadini: una 'Politique à la carte'", conclude Carnevali. 

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