quotidianosanità.it
stampa | chiudi
Giovedì 07 GIUGNO 2018
Al via progetto europeo di prevenzione della violenza di genere. Veneto è capofila
La Regione Veneto è capofila del progetto sperimentale europeo biennale di prevenzione e contrasto alla violenza di genere ASAP, che si rivolga anche agli uomini autori di violenza. Istituzioni e associazioni di tre paesi (Italia, Bulgaria e Croazia) condividono studi ed esperienze per mettere a punto un modello di approccio sistematico e multidisciplinare di prevenzione, contrasto e aiuto, che non si rivolga solo alle donne vittime di violenza e ai minori, ma anche agli autori delle violenze di genere. Obiettivo del lavoro transnazionale è creare linee-guida di intervento, da estendere in seguito ai partner dell’Unione Europea.
“La Regione Veneto ha il coordinamento di questa esperienza progettuale in forza del quadro normativo che ha adottato con la legge 5 del 2013 “Interventi per prevenire e contrastare la violenza contro le donne” e delle competenze maturate in questi anni con l’approccio multidisciplinare, la stretta collaborazione tra pubblico e privato e la rete capillare dei 43 centri di accoglienza e case rifugio che accoglie e offre assistenza e affiancamento a migliaia di donne ogni anno”, spiega l’assessore regionale al Sociale Manuela Lanzarin. “L’adesione al progetto europeo Asap ci aiuterà a studiare le esperienze maturate all’estero, a condividere modelli e strategie di intervento e ad affinare la rete dei servizi e delle competenze. Approfondire la conoscenza e le problematiche degli autori di violenza e interrogarsi su come trattare queste devianze significa potenziare il raggio degli interventi di prevenzione e lavorare per un approccio sistematico e globale al fenomeno dei maltrattamenti in famiglia e dei comportamenti violenti tra uomo e donna”.
Il progetto ASAP è stato finanziato con 308 mila euro dalla Commissione Europea (i soggetti aderenti integrano con altri 77 mila euro) e mette in rete sette realtà, sotto la regìa della Regione Veneto: l’associazione bulgara Naia di Targovishte, che gestisce case rifugio e tre centri per il trattamento degli uomini autori di violenza, l’associazione croata Duga che a Zagabria gestisce servizi di accoglienza e trattamento medico, psicologico e legale per le vittime e gli autori di violenza, la città di Zagabria con i suoi servizi sociali, l’associazione di Montebelluna ‘Una casa per l’uomo’ che gestisce un centro per uomini maltrattanti, in collaborazione con altre realtà terapeutiche; la fondazione di ricerca sul genere (Bgrf) di Sofia, che ha avviato un sistema di servizi multidisciplinari per il contrasto alla violenza sulle donne rivolto anche agli autori delle violenze, il ‘Gruppo R’ di Padova, che gestisce il Centro antiviolenza di Chioggia e dal 2015 opera nel trattamento degli uomini autori di violenze, e, infine, il network europeo ‘Work with perpetrators’ che ha sede a Berlino, riunisce 18 associazioni di 13 paesi europei e opera nella prevenzione della violenza di genere e per il miglioramento della sicurezza delle donne e dei figli offrendo anche una rete di servizi rivolti agli uomini maltrattanti.
© RIPRODUZIONE RISERVATA