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Venerdì 27 APRILE 2018
Baffi (PD): “Il problema di Codogno non sono le apparecchiature, ma la carenza di medici”
“Gallera oggi rivendica lo stanziamento di risorse negli ultimi due anni per il nostro ospedale, peraltro grazie a fondi dello Stato, tuttavia si tratta di investimenti sulle strutture e sulle apparecchiature, mentre il problema vero di Codogno, come di tutte le piccole realtà, non è la struttura ma il cosiddetto capitale umano, il personale medico, che non vede nel nostro presidio sufficienti garanzie rispetto al proprio rischio professionale. Su questo aspetto attendiamo ancora risposte convincenti”.
È quanto ha affermato il consigliere regionale del PD Patrizia Baffi in merito alle parole dell'assessore Gallera sugli investimenti effettuati dalla Regione all'ospedale di Codogno e ai progetti per i prossimi anni.
“Ringrazio l'assessore Gallera per la sua visita a Codogno ma non posso nascondere la delusione e l'amarezza per il destino, che appare sempre più segnato, del Punto Nascita. La riorganizzazione dei quattro presidi ospedalieri non può e non deve portare a un loro indebolimento ma a una caratterizzazione più chiara di ognuno di essi”, ha aggiunto.
“Fa invece piacere che l'assessore si sia preso in prima persona l'impegno per l'apertura della cardiologia riabilitativa, che peraltro non è un'assoluta novità, perché è scritta già in due piani organizzativi strategici successivi, di cui uno approvato lo scorso anno. Mi chiedo, però - chiosa Baffi - perché ci si debba limitare a soli venti posti letto, che sono molto meno di quanto il territorio e i flussi di pazienti necessitano, quando l'ospedale di Codogno ha già maggiore disponibilità di posti, provenienti dalla ginecologia e dall'accorpamento dell'ortopedia, che potrebbe semplicemente convertire. Se la Regione ha davvero intenzione di potenziare il nostro ospedale credo che sulla cardiologia riabilitativa dovrebbe avere molto più coraggio e istituire cinquanta posti anziché venti: questo significherebbe investire davvero sul futuro dell'ospedale di Codogno”, ha concluso.
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