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Mercoledì 13 LUGLIO 2011
Mandelli (Fofi): “La deregulation in emergenza deprime i servizi”

Per la Federazione degli Ordini dei farmacisti, le misure per la liberalizzazione dell’accesso alle professioni proposte, stando alle prime indiscrezioni sugli emendamenti alla manovra economica, “conducono soltanto alla concentrazione e alla ristrutturazione selvaggia della rete territoriale”. “Se si vogliono aumentare le prestazioni per il cittadino e l’occupazione per i giovani professionisti occorrono riforme, non fughe in avanti”, ha dichiarato il presidente Andrea Mandelli. Secondo il quale “nel momento in cui tutto il Paese dovrebbe fare leva sui suoi punti di forza, sui servizi e le strutture che hanno sempre funzionato correttamente, avviare una politica di liberalizzazione selvaggia è un errore che può solo danneggiare il tessuto economico del paese”. Nel caso delle farmacie, il testo rilanciato in queste ore dalla stampa causerebbe di fatto la cancellazione dell’istituto della pianta organica, che regola la distribuzione capillare sul territorio, l’ingresso delle società di capitali nella proprietà delle farmacie, oltre a determinare l’uscita dalla farmacia dei farmaci soggetti a prescrizione medica ma non rimborsati dal Servizio sanitario nazionale. Misure che, secondo Mandelli, “come dimostrato anche dalle esperienze estere, non aumentano né l’accesso alla titolarità della farmacia né i livelli occupazionali; al contrario determinano invece la concentrazione e la ristrutturazione delle reti dei servizi conducendo alla desertificazione del territorio. Lo prova l’esperienza della Gran Bretagna che, in controtendenza, ha proposto di tornare a valutare il fabbisogno di farmacie sul territorio nazionale dopo che si era prodotta una distribuzione ineguale che metteva a rischio l’accesso al farmaco da parte dei cittadini”. Per il presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti, “se si vuole ammodernare il servizio farmaceutico, aumentando le prestazioni per i cittadini e i livelli occupazionali, è bene attuare riforme, non deregulation avviate sulla spinta di eventi contingenti. Ciò che occorre per promuovere lo sviluppo sono misure che supportino chi, come il servizio farmaceutico, ha retto in questa fase di crisi senza tagliare posti di lavoro, in modo che possa contribuire al miglioramento della situazione economica”.

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