Coronavirus. Sangue, Coletto agli umbri: “Continuate a donare”
L’assessorato regionale rileva come, con la diffusione dell’infezione da coronavirus, si sia registrato un rallentamento delle donazioni di sangue probabilmente legato al timore di contrarre l’infezione. “Non ci troviamo di fronte a un’emergenza sangue, ma se questo rallentamento dovesse ripetersi nei giorni a venire, potrebbe avere serie ripercussioni sull'efficienza del sistema”, spiega Coletto evidenziano che La donazione di sangue non costituisce un fattore di rischio per la trasmissione del coronavirus e lanciando dunque un appello alla donazione.
27 FEB - “La donazione di sangue non costituisce un fattore di rischio per la trasmissione del coronavirus e i donatori possono continuare con tranquillità a farlo”. La rassicurazione arriva, con una nota, dall’assessore regionale alla Salute,
Luca Coletto. “La diffusione dell’infezione da coronavirus - spiega COletto - sta iniziando a provocare in Italia e anche in Umbria un rallentamento delle donazioni di sangue probabilmente legato al timore di contrarre l’infezione. Non ci troviamo di fronte a un’emergenza sangue, ma se questo rallentamento dovesse ripetersi nei giorni a venire, potrebbe avere serie ripercussioni sull'efficienza del sistema”.
L’assessore Coletto invita quindi i donatori abituali e i cittadini a informarsi solo da fonti ufficiali e a proseguire con tranquillità le attività di donazione di sangue ed emocomponenti presso i Centri Trasfusionali e le Unità di Raccolta della regione per garantire tutte le attività sanitarie che richiedono il supporto trasfusionale.
“Non sono state documentate trasmissioni del virus mediante la trasfusione di emocomponenti e non è noto alcun rischio di trasmissione trasfusionale – spiega il coordinatore della Struttura Regionale di Coordinamento Sangue dell’Umbria,
Mauro Marchesi - ma in linea con le indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sono state rafforzate le misure di sorveglianza anamnestica sul donatore di sangue. E’ proprio il principio di massima precauzione che consente al sistema trasfusionale del nostro, paese di assicurare qualità e sicurezza”.
Le raccomandazioni da seguire sono sempre le stesse: “E’ fondamentale il criterio dell'autosospensione in caso di sintomi da raffreddamento e febbre. Si precisa - spiega la nota dell’Umbria - che comunque la selezione del donatore è fatta sempre ed esclusivamente dal medico che esegue l’anamnesi anche in base al questionario che il donatore compila, invitandolo a contattare il servizio trasfusionale anche per eventi patologici susseguenti alla donazione”.
Ad oggi è prevista la sospensione temporanea di 28 giorni solo nei seguenti casi: donatori rientrati da un soggiorno nella Repubblica Popolare Cinese; donatori che siano transitati ed abbiano sostato nei Comuni interessati dalle misure di contenimento del contagio dal 1° febbraio 2020; donatori venuti a contatto con soggetti che hanno contratto l'infezione; donatori che hanno manifestato sintomi compatibili con infezione da virus respiratorio (febbre +37,5°, mal di gola, rinorrea, difficoltà respiratorie). Non sono previsti al momenti criteri restrittivi oltre quelli su indicati.
“Abbiamo scelto di rendere volontariamente un servizio alla collettività donando ciò che non è riproducibile in laboratorio: la vita – affermano i presidenti regionali delle associazioni Avis e Fratres,
Andrea Marchini e
Giuseppe Musto - E’ proprio in questi momenti che dobbiamo esprimere tutto il nostro impegno per essere credibili ed affidabili nel garantire la continuità del nostro supporto ai centri trasfusionali. E’ in questi momenti di difficoltà che diventa ancora più importante esprimere il nostro impegno di solidarietà e di responsabile partecipazione alla vita comunitaria”.
27 febbraio 2020
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