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Neonati con febbre. Una regola per individuare il rischio di infezione batterica grave


Un gruppo di ricercatori USA ha messo a punto una regola, basata sulla valutazione di tre parametri, per individuare i neonati con febbre a rischio di infezione batterica grave. Tuttavia gli stessi ricercatori auspicano ulteriori conferme esterne alla loro analisi prima dell’implementazione su larga scala.

21 FEB - (Reuters Health) – Il Febrile Infant Working Group della Pecarn (Pediatric Emergency Care Applied Research Network) ha sviluppato e convalidato una regola di previsione clinica che può aiutare a identificare i neonati, fino ai 60 giorni di età che sono a basso rischio di infezione batterica grave. La regola si basa sull’analisi delle urine, sul conteggio assoluto del neutrofilo (Anc) e sulla valutazione della procalcitonina.
 
“Una volta ulteriormente convalidata su una coorte indipendente, l’applicazione clinica di questa regola ha il potenziale di ridurre inutili punture lombari, somministrazione di antibiotici e ospedalizzazioni”, scrive il gruppo di ricerca su Jama Pediatrics. Tra l’8% e il 13% dei bambini febbricitanti presenta un’infezione batterica grave, tra cui infezione del tratto urinario, batteriemia e meningite batterica.
 
Lo studio
Per derivare e convalidare la loro regola di previsione, il team ha selezionato una coorte di 1.821 bambini con febbre (età media 36 giorni, 42% di sesso femminile). I ricercatori hanno rilevato un’infezione batterica grave in 170 neonati (il 9,3%), compresi 26 con batteriemia (il 1,4%), 151 con infezione del tratto urinario (l’8,3%) e 10 con meningite batterica (lo 0,5%); 16 bambini (lo 0,9%) ha avuto infezioni batteriche concomitanti.
Nella coorte di derivazione di 908 bambini, un’analisi urinaria negativa, Anc di 4.090/ul o meno e una procalcitonina sierica di 1.71 ng/ml o meno ha identificato un gruppo a basso rischio di 522 bambini, con un rischio di infezione batterica pari allo 0,2%.

La sensibilità della regola di predizione nel set di derivazione è stata del 98,8%. Nella coorte di convalida di 913 bambini, la regola ha identificato un gruppo a basso rischio di 497 neonati con un rischio di infezione batterica grave dello 0,4% e con una sensibilità del 97,7%. Il valore predittivo negativo è stato del 99,6% e il rapporto di probabilità negativo è stato 0,04.
 
Un bambino nella coorte di derivazione e due in quella di convalida con infezione batterica grave sono stati erroneamente classificati, ma la regola non ha fallito nei neonati con meningite batterica. “È importante sottolineare che la norma non richiede dati dal fluido celebro-spinale, ottenuto co punture lombari, a condizione che un’ulteriore conferma esterna accerti l’accuratezza della previsione – spiegano i ricercatori – Inoltre, la regola è semplice e utilizza variabili oggettive, semplificando l’implementazione”.

Fonte: JAMA Pediatr 2019

Reuters Staff

(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)

21 febbraio 2019
© Riproduzione riservata

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