Presentati all’Esmo i primi risultati del sistema messo a punto dalla Società di oncologia per verificare efficacia dei farmaci anti cancro. E il verdetto è positivo: funziona
di Maria Rita Montebelli
Si chiama ESMO- MCBS ed è uno strumento che consente di prevedere l’entità del beneficio clinico atteso dall’impiego dei farmaci già approvati per il trattamento dei tumori. I primi dati di uno studio real life confermano la validità di questo strumento messo a punto dalla Società europa di oncologia. È utilizzabile da tutti i medici online per prevedere che tipo di beneficio i loro pazienti avranno da un determinato farmaco
12 OTT - E’ stato realizzato presso l’Università Medica di Vienna (MUV) il primo studio
real life che ha utilizzato l’
ESMO-MCBS (
European Society for Medical Oncology Magnitude of Clinical Benefit Scale) uno strumento, messo a punto dalla Società europea di oncologia medica per valutare il beneficio reale dei farmaci oncologici nella pratica clinica.
L’ESMO-MCBS rappresenta un approccio validato per stratificare l’ampiezza del beneficio clinico che è possibile prevedere per le terapie anti-tumorali delle quali si disponga dei dati di studi randomizzati. Questo consente, secondo gli esperti che l’hanno messo a punto, di definire una ‘classifica’ dell’entità del beneficio clinico atteso dei vari trattamenti oncologici. Ma è anche uno strumento consente di cominciare ad affrontare in maniera scientifica l’argomento del giorno, ovvero l’appropriatezza prescrittiva in un contesto di risorse limitate in sanità.
Gli oncologi di Vienna hanno cominciato ad utilizzarlo per valutare le aspettative da riporre nel trattamenti per i tumori neuroendocrini, glioblastoma, sarcomi, tiroide, pancreas, ovaio, testa/collo e tumori uroteliali.
“Abbiamo in questo modo potuto constatare – afferma la dottoressa
Barbara Kiesewetter del MUV - che l’ESMO-MCBS è particolarmente valido nel prevedere il beneficio clinico che è possibile attendersi con l’immuno-terapia, un dato che avevamo precedentemente osservato anche in alcuni test sul campo che avevamo effettuato su tumori più comuni e che può aiutarci a implementare questi trattamenti nella pratica clinica del prossimo futuro”.
Sarà adesso interessante conscere i nuovi dati sugli inibitori dei
checkpoint per i tumori rari. Ad esempio, nel caso dei tumori testa/collo, i risultati attualmente disponibili per lo studio CHECKMATE 141 configurano un punteggio ESMO-MCBS di 3, che potrebbe ulteriormente migliorare se i nuovi dati di sopravvivenza su un follow up più esteso dovessero essere positivi.
Anche i dati sul trattamento di salvataggio con pazopanib nei sarcomi dei tessuti molli hanno ottenuto uno score ESMO-MCBS di 3, visto il guadagno ottenuto da questa terapia sulla PFS (
progression free survival) che è di 3 mesi rispetto agli 1,6 mesi del braccio di controllo. Più complessa è l’applicazione di questo strumento di valutazione nel caso dei tumori rarissimi, quali ad esempio il glioblastoma, per la mancanza di studi randomizzati.
“Riteniamo che l’ ESMO-MCBS sia uno strumento molto utile da utilizzare nella pratica clinica tanto per i tumori rari che per le forme più comuni, sempre che siano disponibili dati di studi randomizzati. E’ di facile utilizzo e i medici – conclude la Kiesewetter - lo possono trovare
online e impiegarlo, nel momento in cui considerino di utilizzare un nuovo trattamento per un paziente, per analizzare cosa possono aspettarsi in termini di risultato”.
Maria Rita Montebelli
12 ottobre 2016
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