Quotidiano on line
di informazione sanitaria
Sabato 23 NOVEMBRE 2024
Scienza e Farmaci
segui quotidianosanita.it

Nuovo indice per individuare la steatosi epatica non alcolica. Lo studio dell'Ospedale di Chioggia


Lo studio ha permesso  di individuare, senza esami strumentali, quali le ecografie, un indice (Free Faty Liver:FLI), frutto del calcolo di alcuni parametri comunemente valutati nei pazienti diabetici come l'indice di massa corporea, la circonferenza addominale, i trigliceridi, e la gammaGT che indica la salute del proprio fegato.

23 NOV - Il fegato “grasso” nei diabetici aumenta di due-tre volte il rischio di ammalarsi di epatocarcinoma. Non solo: la steatosi epatica nei diabetici aumenta il rischio di imbattersi anche in altre forme di tumore e avere problemi al sistema cardiovascolare. Questo accumulo di grasso a livello di fegato, non dovuto all'alcol, è abbastanza diffuso nella popolazione generale (20-30%) e ancora di più nei diabetici (45-75%). Recentemente, uno studio eseguito dall’équipe del reparto di Medicina e del Servizio di Diabetologia di Chioggia, diretti da Angelo Boscolo Bariga, in collaborazione con il Servizio di Gastroenterologia dell’Ospedale San’Antonio di Padova, ha permesso di individuare, senza esami strumentali, quali le ecografie, un indice (Free Faty Liver:FLI), frutto del calcolo di alcuni parametri comunemente valutati nei pazienti diabetici come l'indice di massa corporea, la circonferenza addominale, i trigliceridi, e la gammaGT che indica la salute del proprio fegato.

Grazie s questo FLI si potrà stabilire chi è più a rischio di avere una steatosi epatica. Sulla comparsa di questa patologia influiscono lo stile di vita (sedentarietà), se si mangia troppo e male (obesità) e l’età (oltre i 50 anni) e anche altre malattie. Il calcolo del FLI permetterà di stilare un registro di persone maggiormente a rischio, per poterle monitorare più adeguatamente. Lo studio è stato eseguito, tra fine 2014 e primi mesi del 2015, su 2004 pazienti diabetici che sono stati seguiti dal Servizio di Diabetologia dell’Ulss 14 in una decina di anni.

“Se il FLI è superiore a 60 – ha spiegato Bariga – significa che quel paziente ha l’85% di probabilità di avere una steatosi epatica, se invece è inferiore a 30 ha l’86% di probabilità di non averla. Analizzando un campione di pazienti diabetici tipo 2 di Chioggia – ha continuato il primario di Medicina – abbiamo scoperto che circa 300 di loro hanno un’alta probabilità di avere la steatosi epatica. Questi stessi soggetti con controllo glicemico peggiore hanno una prevalenza maggiore di tumori e di eventi cardiovascolari anche se sono più giovani e hanno una durata inferiore del diabete. Queste persone, da oggi le conosciamo, e pertanto sono maggiormente controllate dai nostri servizi”.

“Un grazie a tutti coloro che hanno dato il loro contributo a questo importante progetto di studio – ha commentato il direttore generale dell’Ulss 14 di Chioggia Giuseppe Dal Ben – è professionalmente emozionante constatare come i nostri medici svolgano un egregio lavoro nelle acuzie come nella prevenzione. Studi come questo vanno nella direzione giusta, cioè quella di “confezionare” a ciascuno la giusta cura, la cura di cui ha davvero bisogno”.
 

23 novembre 2015
© Riproduzione riservata

Altri articoli in Scienza e Farmaci

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWS LETTER
Ogni giorno sulla tua mail tutte le notizie di Quotidiano Sanità.

gli speciali
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001

Sede legale e operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari

Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto

Tel. (+39) 06.89.27.28.41

info@qsedizioni.it

redazione@qsedizioni.it

Coordinamento Pubblicità
commerciale@qsedizioni.it
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013

Riproduzione riservata.
Policy privacy