Bendaggio gastrico: complicanze nel 40 per cento dei casi
Uno dei più diffusi interventi di chirurgia bariatrica dimostra di avere outcome piuttosto scarsi nel lungo periodo secondo un piccolo studio pubblicato sugli Archives of Surgery.
23 MAR - Mentre la chirurgia bariatrica si afferma con sempre più decisione come opzione terapeutica nei casi di obesità, dalla Ecole Européen de Chirurgie Laparoscopique del Centre Hospitalier Universitaire Saint-Pierre di Bruxelles arriva un piccolo studio, pubblicato sugli Archives of Surgery, che mette in guardia dai rischi di una delle tecniche più diffuse.
Il bendaggio gastrico (regolabile laparoscopico), che consiste nel restringimento dello stomaco attraverso l’impianto di un anello di silicone, in quasi la metà dei casi porta complicanze che il più delle volte costringono a un secondo intervento. È questo il risultato dell’indagine effettuata su 82 pazienti che si erano sottoposti all’intervento tra il 1994 e il 1997 e tesa a comprendere il loro grado di soddisfazione.
Successi con riserva - A circa 12 anni dall’intervento, poco più del 60 per cento si dichiarava soddisfatto e la tecnica ha consentito una riduzione di peso del 42.8 per cento. Tuttavia, il 39 per cento di essi era andato in contro a serie complicazioni come l’espansione della tasca gastrica, l’infezione o l’erosione dell’anello. Complicazioni più lievi per il 22 per cento del campione. In circa il 60 per cento dei casi è stato necessario ricorrere a un nuovo intervento chirurgico, mentre nel 50 per cento si è stati costretti a rimuovere il bendaggio. Dati che hanno indotto i ricercatori ad affermare che si “la procedura sembra ottenere outcome relativamente scarsi nel lungo periodo”.
Tuttavia, un paziente su sei ha deciso di ripetere la procedura chirurgica e in questi casi l’intervento ha presentato buoni outcome. “Tutte le tecniche chirurgiche per perdere peso hanno un alto tasso di fallimento”, ha commentato Jacques Himpens, il primo firmatario dello studio. “Gli alti tassi del bendaggio gastrico nel lungo termine non sono molto peggiori delle altre procedure. Pertanto, penso che i pazienti debbano continuare a richiedere la procedura”. Questo, a patto che sappiano che saranno costretti a sottoporsi a un follow up che andrà molto in là nel tempo.
To Band or to Bypass, That Is the Question - Ma non ne sono tutti convinti. In un commento pubblicato sullo stesso numero della rivista (dal titolo “To Band or to Bypass, That Is the Question”), Clifford W. Deveney, docente di chirurgia all’Oregon Health and Science University di Portland, conclude che lo studio “non accende una buona luce sull’impiego del bendaggio gastrico”, una tecnica che rimane ancora controversa. “Alcuni gruppi - ha sottolineato lo specialista - hanno ottimi risultati con una riduzione del peso del 60-70 per cento. Ma altri hanno una ridotta riduzione del peso e complicanze. O entrambe”.
“Perciò - ha concluso - credo che i pazienti debbano essere consapevoli di questi elementi e anche del fatto che la perdita di peso è inferiore con il bendaggio rispetto al bypass gastrico. Infine del fatto che occorre molto tempo per ottenere la perdita di peso, dato che con il bypass gastrico la maggiore perdita di peso avviene nel primo anno, mentre con il bendaggio ne occorrono 6”.
23 marzo 2011
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