Arrivano le Piramidi alimentari per la prima infanzia
Due semplici rappresentazioni grafiche, presentate nei giorni scorsi a Roma, guidano le mamme nel delicato passaggio dall’allattamento esclusivo ai primi alimenti semisolidi e solidi.
28 FEB -
Il momento del passaggio dall’alimentazione esclusiva con il latte materno ai primi alimenti semisolidi e solidi è uno tra i più delicati nella vita di un bambino.
Per prevenire gli errori e guidare le mamme in questo momento di passaggio sono state messe a punto e presentate nei giorni scorsi le Piramidi alimentari per la prima infanzia, due utili strumenti per accompagnare la crescita e soddisfare i fabbisogni nutrizionali del bambino.
“Il processo di introduzione dell’alimentazione complementare può idealmente essere suddiviso in almeno due fasi fondamentali”, ha spiegato Andrea Vania, presidente dell’European Childhood Obesity Group e responsabile del Centro di Dietologia e Nutrizione Pediatrica nel Dipartimento di Pediatria e Neuropsichiatria Infantile Policlinico Umberto I di Roma.
“La prima fase rappresenta l’introduzione dalla primissima pappa, quando nella dieta giornaliera del bambino viene sostituito un pasto latteo con un pasto semisolido o solido. La seconda fase invece rappresenta la scoperta di nuovi alimenti, gusti e consistenze, aumentando pertanto la varietà nella dieta”.
Nella prima fase, che in genere avviene tra i 5 e i 6 mesi di età , i 4-5 pasti al giorno prevedono 1 pasto non latteo e 3-4 poppate, preferibilmente di latte materno, che rappresenta ancora l’alimento predominante della dieta del bambino.
“Questo schema”, ha aggiunto Vania, “permette l'introduzione graduale degli alimenti nuovi, la loro accettazione e pone le basi della varietà alimentare che sappiamo essere un cardine della salute. Il singolo pasto non latteo deve essere, ovviamente, nutrizionalmente completo. Guardando la prima piramide, si vede come l'ideale sia un mix equilibrato di crema di cereali (o pastina) accompagnata con verdure e olio extravergine d'oliva insieme alle proteine della carne o del pesce (preferibilmente liofilizzati) e frutta”. I rimanenti pasti saranno a base di latte materno, ma se questo manca o non è sufficiente, è possibile farsi consigliare dal pediatra uno specifico latte formulato per l'infanzia. Da evitare l’utilizzo del latte vaccino che, anche in forma diluita, rappresenta un alimento non idoneo per il bambino perché nutrizionalmente squilibrato rispetto ai fabbisogni di quest’età.
La varietà è fondamentale per impostare buone abitudini alimentari e per evitare squilibri che invece sono tipici di una dieta monotona. Per questo, nella seconda piramide, che si riferisce al periodo successivo ai sei mesi, i 4 pasti al giorno sono ora suddivisi in: 2 poppate di latte materno e 2 pappe. Aumenta la varietà di alimenti consentiti: entrano il riso e il semolino, il formaggio, il tuorlo d'uovo e i legumi per un totale di circa 28 pasti settimanali in cui le porzioni sono ovviamente cresciute anche in quantità. Frutta e verdura sono presenti a ogni pasto, mentre le fonti di proteine si alternano: in prima linea ci sono i legumi (fino a 5 volte a settimana), seguiti dalla carne (3 volte) e dal pesce (3 volte). Infine il formaggio presente nella dieta del bambino 2 volte a settimana e 1 volta il tuorlo dell'uovo, che sarà introdotto gradualmente (le prime volte solo 1 quarto).
“Le Piramidi sono uno strumento agile e intuitivo che aiuterà i genitori a gestire correttamente l'alimentazione dei più piccoli e ad avere meno dubbi. Certo, tutti i dubbi vanno comunque discussi con ilpPediatra, ma senza che l'alimentazione diventi un problema. Il momento del pasto infatti deve essere sin da piccoli un momento rilassante, di divertimento, in cui è possibile fare esperienza di gusti, consistenze, colori. Anche il giocare con la pappa può avvicinare il bambino a sapori nuovi”, ha concluso Vania.
28 febbraio 2011
© Riproduzione riservata
Altri articoli in Scienza e Farmaci