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Melanoma. Tra i geni, l'NF1 gioca il ruolo principale 

di Viola Rita

Lo conferma uno studio genetico, condotto a partiredi 200 campioni di melanoma da pazienti affetti da questa malattia. Anomalie in questo gene sono presenti in molti casi in cui note mutazioni genetiche sono assenti. Inoltre, il gruppo di pazienti con tali anomalie dell’NF1 risultava di età più anziana e presentava un numero maggiore di mutazioni genetiche. Lo studio su Nature Genetics

27 LUG - Un gruppo multidisciplinare di ricerca guidato dal Yale Cancer Center ha identificato il gene che svolge la parte maggiore nel melanoma, il principale tipo di cancro alla pelle. Il risultato mette in luce la presenza di un’importante mutazione genetica in questo tumore maligno, che potrebbe condurre all’individuazione di terapie più mirate. Lo studio è stato pubblicato su Nature Genetics.  
 
Il melanoma rappresenta la più grave forma di cancro della pelle ed è caratterizzato dalla crescita incontrollata delle cellule melanocitiche. Nel 2012, in Europa ci sono stati più di 100mila casi, mentre globalmente più di 230mila e la sua incidenza melanoma è aumentata negli ultimi quattro decenni.
 
Nel melanoma, il ruolo delle mutazioni genetiche presenti in numerosi geni e delle variazioni genomiche è oggetto di numerosi studi. Circa nel 30% dei casi di melanoma le anomalie genetiche non risultano chiare. Oggi il gruppo di ricerca di Yale ha approfondito il ruolo dei geni, analizzando, a partire da 200 campioni di melanoma di pazienti affetti da questo tumore, il ‘sequenziamento dell’intero esoma’ (cioè la parte del codice genetico che codifica per [‘produce’] le proteine) – per studiare patologie in cui è coinvolta la funzione delle proteine. I ricercatori, inoltre, hanno testato la risposta delle cellule tumorali con mutazioni genetiche specifiche sottoposte al trattamento con diversi farmaci per combattere questo tipo di cancro.
 
Lo studio conferma che, tra i geni, il gene noto come NF1 gioca il ruolo principale in questa malattia. “Il risultato chiave è che circa il 45% dei melanomi che non mostrano le note mutazioni BRAF o ANR presentano una perdita della funzione dell’NF1, portando all’attivazione dello stesso percorso di sviluppo del cancro”, ha spiegato Michael Krauthammer, MD, Professore associato di patologia e autore corrispondente dello studio.
 
Inoltre, i pazienti con melanoma con anomalie in NF1 risultavano più anziani di età e presentavano un numero maggiore di mutazione genetiche, comprese mutazioni nello stesso percorso [pathway], noto in maniera complessiva come 'geni delle RASopatie'.
 
“Queste mutazioni in NF1 non sono sufficienti per causare il cancro alla pelle, ha detto Ruth Halaban, ricercatrice senior in Dermatologia, membro del Yale Cancer Center e autore principale dello studio. “Una perdita nell' NF1 richiede la contemporanea presenza di ulteriori variazioni per determinare lo sviluppo del tumore. Il nostro studio ha identificato variazioni in circa 100 geni che sono presenti solo nelle cellule tumorali maligne e probabilmente sono causative”, prosegue la ricercatrice. “Questo gruppo di geni può ora essere utilizzato nella medicina di precisione per diagnosticare lesioni maligne e può essere applicato ad un trattamento personalizzato contro il cancro”.
 
Oltre alla perdita della funzione di Nf1, diversi altri fattori dovrebbero essere testati per predire la risposta delle cellule tumorali ai farmaci. “Questo elemento”, ha concluso Halaban, che è anche principal investigator alla Yale SPORE in Skin Cancer, “apre la porta ad ulteriori ricerche”.
 
Gli altri autori dello studio: Yong Kong, Antonella Bacchiocchi, Perry Evans, Natapol Pornputtapong, Cen Wu, James P. McCusker, Shuangge Ma, Elaine Cheng, Robert Straub, Merdan Serin, Marcus W. Bosenberg, M.D., Stephan Ariyan, M.D., Deepak Narayan, M.D., Mario Sznol, M.D., Harriet M. Kluger, M.D., Shrikant Mane, Joseph Schlessinger, and Richard P. Lifton, M.D.
 
Viola Rita
 
** La ricerca è stata finanziata da: Yale SPORE in Skin Cancer, NIH/National Cancer Institute, US National Institutes of Health, Melanoma Research Alliance, Gilead Sciences, Inc., Howard Hughes Medical Institute

27 luglio 2015
© Riproduzione riservata

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