Diabete Usa/3. Il diabete delle mogli e dei mariti
di Maria Rita Montebelli
Il diabete non è certo una condizione contagiosa; tuttavia, convivere con una persona con diabete neo-diagnosticato comporta per il coniuge un rischio doppio di sviluppare questa condizione. Come dimostra uno studio presentato al congresso dei diabetologi americani. Si configura così una nuova popolazione a rischio di diabete di tipo 2.
07 GIU - Le persone unite da stretti legami sociali, tendono spesso a condividere gli stessi fattori di rischio, probabilmente perché immersi nello stesso ambiente e con abitudini di vita simili.
Finora però nessuno si era preso la briga di studiare in maniera sistematica se mogli e mariti di persone con una neodiagnosi di diabete di tipo 2, fossero loro stessi a rischio di sviluppare questa condizione.
Ci ha pensato una ricerca, supportata dal
National Institute of Diabetes and Digestive and Kidney Diseases e realizzata da ricercatori di Atlanta e di Oakland, che ha analizzato i dati del Kaiser Permanente Northern California (KPNC), comprendente oltre 3 milioni di associati, dal 2005 al 2011 (
77-OR). E’ stata valutata in particolare l’incidenza media annuale di diabete tra gli associati a questa organizzazione, nella fascia d’età 18-79 anni, e tra i coniugi conviventi di persone alle quali era stata fatta diagnosi di diabete nell’arco dell’anno precedente.
L’incidenza media annuale di diabete tra i membri del KPNC è risultata sovrapponibile a quella indicata dai CDC per la popolazione statunitense adulta. Tuttavia l’incidenza di questa condizione è risultata decisamente più elevata tra i coniugi delle persone con diabete neo-diagnosticato, rispetto alla generalità della popolazione del KPNC.
In questi soggetti infatti l’incidenza è risultata doppia in tutte le fasce d’età (1,71% versus 0,83%) e decisamente più elevata che nella popolazione generale del KPNC, in qualunque fascia d’età (tra i 18 e i 44 anni, rispettivamente 1,08 versus 0,34%; tra i 45 e i 64 anni, 1,74% versus 1,17%; tra i 65 e i 79 anni, 2,18% versus 1,50%).
Il rischio di sviluppare diabete è risultato aumentato del 90%, rispetto alla popolazione generale del KPNC, tra le donne conviventi con un coniuge con diabete neo-diagnosticato nell’ultimo anno (1,35% versus 0,71%). Niente a che vedere tuttavia con il rischio dei maschi; in questo caso, una moglie con diabete neodiagnosticato rappresentava per il coniuge un rischio di sviluppare questa condizione superiore al 133% rispetto alla popolazione generale del KPNC (2,22 versus 0,96%).
Mariti e mogli di una persona con diabete neo-diagnosticato insomma, come emerge dai risultati di questo studio, presentano un rischio doppio di ammalarsi di diabete rispetto alla media generale della popolazione del KPNC. Per questo gli autori invitano a considerare i coniugi di pazienti con diabete neodiagnosticato come una popolazione speciale ad elevato rischio di diabete, da sottoporre a
screening e da monitorare con molta attenzione.
Maria Rita Montebelli
07 giugno 2015
© Riproduzione riservata
Altri articoli in Scienza e Farmaci