Ricciardi a Balduzzi: “Su Stamina l'Iss ha avuto massimo rigore, indipendenza ed integrità”
di Walter Ricciardi
Il commissario straordinario dell’Istituto replica alla nostra intervista all’ex ministro e ora membro del Csm nella quale era stata sottolineata l’esigenza di garantire la massima autonomia delle istituzioni scientifiche al fine di avere peso indiscutibile sulle decisioni della magistratura. “Da quanto risulta dagli atti in mio possesso, l’operato dell’ISS riguardo alla gestione della vicenda Stamina è stato caratterizzato dal massimo grado di rigore, indipendenza ed integrità”
21 NOV - Nella recente intervista rilasciata dal Prof. Balduzzi sui rapporti tra Scienza e Diritto, alla domanda riguardante le decisioni assunte da alcuni magistrati del lavoro a favore del trattamento dei pazienti con il metodo Stamina, egli avrebbe risposto motivando tali decisioni con la mancata certezza dell'autonomia e della piena indipendenzadell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e delle autorità scientifiche nazionali in genere.
Sento il dovere, come Commissario dell’ISS, di precisare alcuni aspetti che, per come sono stati riferiti nell’articolo, potrebbero prestarsi ad interpretazioni quantomeno inopportune.
I rapporti tra Scienza e Diritto sono sempre più frequentemente oggetto di dibattito, soprattutto da quando la medicina è così intimamente legata a questioni bioetiche da entrare prepotentemente nella sfera del quotidiano e a far parte, inevitabilmente, delle aspettative e dei diritti dei cittadini.
Non sempre tali questioni, nell’essere trattate da magistrati o da scienziati, fanno riferimento allo stesso contesto teorico e non sempre agli stessi linguaggi, tanto che lo stesso Professor Balduzzi ha sottolineato l’opportunità che i magistrati siano preparati a utilizzare i risultati della ricerca scientifica. Io aggiungerei, che oltre ai risultati, bisognerebbe tener conto anche dei metodi della ricerca scientifica.
Il primo Comitato scientifico che ha valutato il metodo Stamina, e che è stato coordinato dall’ISS, ha lavorato con grande professionalità, indipendenza e correttezza, producendo in pochi mesi una relazione esaustiva e dettagliata delle motivazioni (scientifiche, e non certo pregiudiziali), che hanno portato alla cosiddetta bocciatura del metodo Stamina. In particolare il Comitato ha rilevato l’assenza completa di criteri che rendessero il metodo capace di essere riprodotto in qualsiasi laboratorio, come accade per la sperimentazione di ogni metodo di cura. Lo stesso metodo, inoltre, non è stato ritenuto sicuro, perché sono stati rilevati potenziali rischi legati al trattamento.
Il secondo Comitato Scientifico, nominato dal Ministro della Salute Lorenzin, in seguito ai dubbi sollevati sull’imparzialità del primo, è giunto esattamente alle stesse conclusioni.
Durante il suo dicastero, il Prof. Balduzzi ha avuto non solo l’opportunità, ma anche il dovere di vigilare sull’operato dell’Istituto
Superiore di Sanità (ISS), ed è pertanto altamente improbabile che con le sue parole egli abbia voluto mettere effettivamente in discussione l’indipendenza (intesa come imparzialità ) del nostro Ente.
Considerando tuttavia la possibilità che il messaggio percepito dai lettori possa essere esattamente questo, ritengo indispensabile e doveroso rassicurare i cittadini che, da quanto risulta dagli atti in mio possesso, l’operato dell’ISS riguardo alla gestione della vicenda Stamina è stato caratterizzato dal massimo grado di rigore, indipendenza ed integrità .
Tale vicenda, peraltro, dovrebbe avere insegnato a tutti noi che se la Scienza rappresenta il principale baluardo contro la sofferenza e la malattia, tale baluardo diventa totalmente inutile se viene meno la fiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni preposte alla ricerca e alla salvaguardia della salute.
Tanto più se questa fiducia viene minata da chi avrebbe avuto l’autorità di bloccare sul nascere, in virtù della migliore evidenza scientifica, ogni speculazione sulla salute di chi soffre ed ogni spreco di danaro pubblico.
Questo è ciò che la Scienza può fare per fondare le speranze che gli uomini sono in grado di nutrire. E forse non è poco. Significa anche evitare che alla fragilità e al dolore causati dalla malattia, si aggiunga il dolore dell’ illusione tradita.
Walter Ricciardi
Commissario dell’Istituto Superiore di Sanità
21 novembre 2014
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