Studio Federfarma: “Ue riconosce farmacia come presidio sanitario e non commerciale”. Lorenzin: "Prezzo farmaci epatite C in Consiglio dei ministri"
La farmacia italiana è promossa dall’Europa. Lo dice uno studio presentato da Federfarma che ha fatto il punto sulle pronunce di Consulta e Corte di giustizia Ue sulla normativa italiana in merito all’attività delle farmacie. Le Corti hanno riconosciuto l’efficacia del modello ai fini della tutela della salute. Per Lorenzin, “Il ruolo delle farmacie va potenziato” e poi l'annuncio: "Porterò la questione dei farmaci costosi in CDM".
13 MAG - Pianta organica, proprietà della farmacia riservata ai soli farmacisti, vendita 'limitata' di medicinali fuori canale questi temi hanno riguardato i pronunciamenti della Corte Costituzionale e della Corte di Giustizia europea. E ogni volta è stata riconosciuta “l’efficacia della normativa italiana che regola l’attività delle farmacie, ribadendone non solo la piena legittimità, ma anche la validità e l'efficacia ai fini della tutela della salute dei cittadini”. Ha ricordato
Annarosa Racca, presidente di Federfarma, in un incontro organizzato oggi a Roma per fare il punto sui pronunciamenti dei massimi organi giurisprudenziali europeo e nazionale.
Un incontro, ha aggiunto Racca, voluto proprio a “pochi giorni dalle elezioni europee, per sottolineare quanto l'Europa sia importante per noi. È bene ricordare che la Corte costituzionale e la Corte di Giustizia Europea hanno sempre confermato la validità del modello italiano di farmacia, basato sulla programmazione territoriale e sull'indipendenza professionale ed economica del farmacista titolare. I principi riconosciuti dai giudici delle due corti sono finalizzati a garantire nel modo più efficace la tutela della salute dei cittadini”.
Durante il convegno è stato presentato il documento realizzato da
Massimo Luciani, ordinario di Diritto costituzionale all’Università di Roma La Sapienza, e
Gian Michele Roberti, ordinario di Diritto dell'Unione Europea sempre della Sapienza. Il titolo del documento: “Il ruolo sociale e sanitario della farmacia nelle sentenze della Corte Costituzionale e della Corte di Giustizia Europea” il cui obiettivo è di fornire al Legislatore un quadro di riferimento significativo sui pronunciamenti dei massimi organi giurisprudenziali europeo e nazionale.
Alla mattinata organizzata da Federfarma ha partecipato anche la ministra della Salute,
Beatrice Lorenzin, che ha esordito ricordando come “Il ruolo delle farmacie nel nostro Paese va potenziato”, tenendo presente che la “farmacia dei servizi” è uno dei possibili modelli di assistenza sanitaria di primo livello da poter applicare nell'ottica della territorializzazione dei servizi sanitari, anche in base alle esigenze, sociali e geografiche, dei diversi territori. “Grazie alle farmacie, che operano affinché i prezzi vangano calmierati - ha proseguito Lorenzin - stiamo tenendo sotto controllo la spesa farmaceutica. Le farmacie, inoltre, tutelano la salute cittadino garantendo una corretta distribuzione dei farmaci. Per questo il loro ruolo va potenziato”.
La ministra ha poi parlato della rete e della distribuzione delle farmacie nel nostro Paese “Quando, la prima volta che sono stata in Europa, ho parlato della rete e della distribuzione delle farmacie italiane ho ricevuto un grosso plauso e ho scoperto che, a dispetto del nostro atteggiamento troppo spesso negativo tutta l'Europa guarda con grande interesse al nostro modello, anche perché quello della sostenibilità dei sistemi sanitari è un problema di tutti”.
“Penso sia ‘schizofrenico’ – ha detto Lorenzin riallacciandosi al tema dello studio presentato –parlare prima di appropriatezza nell’uso dei medicinali, ponendo grande attenzione alla qualità dei farmaci, alla loro tracciabilità e al loro corretto utilizzo, e poi pensare di fare diventare il farmaco un bene di largo consumo per aumentare la domanda. Noi la domanda interna dobbiamo ridurla”.
Lorenzin: il Consiglio dei ministri si occuperà dei nuovi farmaci per l'epatite C
Infine la ministra prima di lasciare il convegno ha parlato del costo dei nuovi farmaci per l’Epatite C: “Sarà un tema che porterò in Consiglio dei ministri, perché ci saranno comunque scelte da fare sui prezzi e le politiche farmaceutiche”. Lo ha ribadito ancora una volta il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, in riferimento ai nuovi e costosi farmaci contro l'epatite C che dovrebbero arrivare sul mercato italiano entro il 2015 oltre ad altri farmaci innovativi come quelli oncologici. Il nuovo Piano sulle Epatiti, ha ripetuto la ministra “non può non tener conto dell'introduzione di nuovi farmaci, tutti entro il 2015”. In particolare, Lorenzin ha fatto riferimento ad un farmaco, testato su un cluster di 225 pazienti, che, in 12 settimane di trattamento a casa, potrà permettere l'eradicazione della malattia nel 90-100% dei casi. Al momento, ha spiegato, “stiamo trattando il prezzo tramite l'Aifa e speriamo di ottenere il prezzo più basso. Poi arriveranno però anche scelte laceranti, considerando che si tratta di un piano per l'eradicazione di una malattia di cui in Italia soffrono 500mila persone e che fa 9mila morti l'anno”. Considerando la stima del prezzo più basso per i nuovi farmaci contro l'epatite C, ha aggiunto, “il costo sarebbe di 1 miliardo per il primo anno. Il tema principale è dunque il prezzo ed anche come affrontare l'arrivo delle nuove molecole”.
Lorenzin ha quindi riferito di aver interpellato già il sottosegretario
Claudio De Vincenti perché è “necessario aprire un tavolo al ministero dello Sviluppo economico in quanto bisogna immaginare un nuovo percorso di trattativa con l'industria per il pagamento di tali farmaci. Siamo di fronte a delle scelte enormi ed un cambio delle politiche”, altrimenti “salta il principio dell’universalità”. Insomma, ha concluso Lorenzin, “il tema è apertissimo; cominciamo con i farmaci contro l'epatite C e poi dovremo ripensare le modalità di pagamento tra industrie e Stato. Non ci sono ancora soluzioni ma proposte, ma non posso decidere da sola”.
Tornando al tema del convegno organizzato da Federfarma i due giuristi,
Massimo Luciani e
Gian Michele Roberti, hanno ricordato che la Corte Costituzionale il prossimo 24 giugno dovrà esprimersi sulla questione della vendita dei medicinali di fascia C con ricetta medica al di fuori delle farmacie.
E qui la presidente Racca ha sottolineato come questo sia il capitolo finale dopo varie sentenze della Consulta e della Corte di Giustizia europea che hanno promosso il modello delle farmacie italiane. “Le Corti - ha affermato Racca - hanno sempre confermato la validità del modello italiano di farmacia. Questa è una battaglia che ha visto vincere la salute contro le multinazionali. Bruxelles, ha aiutato le nazioni Ue a sfatare il mito delle liberalizzazioni, che non hanno portato certo grandi vantaggi ai sistemi sanitari”. Presto poi, ha annunciato Racca, “ci sarà un ulteriore passo importante: si aprirà al ministero il tavolo sulla farmacia dei servizi, annunciato dal ministro Lorenzin, e si affronterà l'importante questione del rinnovo della convenzione”.
13 maggio 2014
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