Allergie. Focus sull'immunoterapia biomolecolare. I vantaggi del trattamento che in Italia solo alcune regioni rimborsano
di Viola Rita
La Stallergenes, azienda francese specializzata nel trattamento delle allergie, ha organizzato un training sulla ‘Sindrome Allergica Respiratoria’, che comprende numerose patologie allergiche. In Europa esse comportano la perdita di 100 miliardi di euro l’anno. L’immunoterapia biomolecolare, agente sia sui sintomi che sulle cause, non è però sempre rimborsata dal Ssn
09 FEB - Dalla rinite allergica alla rinocongiuntivite, dalla rinosinusite acuta all’asma allergica: si tratta di patologie che rientrano nella ‘Sindrome allergica respiratoria’. Se ne è parlato pochi giorni fa durante il Global Media Training intitolato “Allergy respiratory syndrome”, un evento indirizzato ai media e organizzato dall’azienda biofarmaceutica Stallergenes.
Un’occasione per parlare del problema dell'allergia respiratoria e ricordare in quante e quali forme si manifesta, incidendo sulla vita del paziente. Intanto, l’allergia è una vera e propria sindrome - come sottolineano gli esperti - che interessa milioni di persone in tutto il mondo. E comprende diverse patologie: “rinite, congiuntivite allergica, rinosinusite e asma dovrebbero essere considerate le facce di una ‘Sindrome Allergica Respiratoria’, che gli americani definiscono con l’acronimo CARS (Chronic Allergic Respiratory Syndrome)”, ha sottolineato il Dottor
Cristoforo Incorvaia della Unità di Allergologia/Pneumologia Riabilitativa agli Istituti Clinici di Perfezionamento di Milano. “Le allergie sono da considerarsi la più diffusa malattia cronica nella popolazione dei giovani adulti, preceduta solo dall’ipertensione e seguita da colesterolo alto e diabete”. Insomma,
l’allergia ‘batte’ per incidenza sia il fenomeno del colesterolo alto che il diabete.
I dati parlano chiaro: in Europa, 113 milioni di persone soffrono di rinite allergica RA; in Italia questa prevalenza è espressa da una percentuale pari al 16,1% (Canonica,
Allergy,2007; 62:17-25). Tuttavia, quasi la metà delle persone con questi disturbi non riceve una diagnosi e ben 6 asmatici su 10 non sono adeguatamente controllati. Durante il media training, il problema delle allergie viene messo a fuoco anche dal punto di vista socio-economico: in Europa, la rinite allergica non adeguatamente trattata fa perdere ai datori di lavoro un carico di produttività di circa 100 miliardi di euro all’anno.
In particolare, l’immunoterapia specifica AIT (‘Allergy Immunoterapy’), una terapia biomolecolare che agisce sia sui sintomi che sulle cause, farebbe risparmiare 4mila dollari l’anno a paziente, riporta Stallergenes. Ma essa “è a carico del SSN solo in alcune regioni e comunque con variazioni da una Regione all’altra”, sottolinea la Dottoressa
Patrizia Berto, esperta di farmacoeconomia, mentre soltanto l’immunoterapia specifica rivolta alle allergie agli imenotteri (api, vespe e calabroni) è completamente rimborsata: l’Italia, dunque, è un po’ il “fanalino di coda” nell’accesso ai trattamenti, secondo quanto dichiarato da Stallergenes. Prosegue Berto: “è evidente che il rimborso della AIT, come già avviene in molte Regioni, garantirebbe, parallelamente al miglioramento della qualità della vita dei pazienti allergici, un consistente risparmio per il SSN e per la collettività”.
L’immunoterapia nella sua formulazione sublinguale (SLIT) è costituita da estratti allergenici naturali, dei quali è determinata la presenza dell'“allergene maggiore”, con indicazione della sua quantità in microgrammi in ogni prodotto. Essa prevede la somministrazione graduale di dosi crescenti dell’allergene, che è la causa dei sintomi.
Viola Rita
09 febbraio 2014
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