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Mieloma multiplo. Buoni risultati per lenalidomide nella sopravvivenza libera da progressione


I pazienti di nuova diagnosi trattati con lenalidomide per via orale e desametasone a basse dosi (Rd) hanno registrat una PFS significativamente migliore rispetto ai pazienti a trattati con una combinazione a tre farmaci composta da melfalan, prednisone e talidomide (MPT).

10 AGO - Il trattamento continuo con una combinazione a due farmaci costituita  di lenalidomide per via orale e desametasone a basse dosi (Rd) ha dimostrato di poter ottenere un miglioramento della sopravvivenza libera da progressione di malattia (PFS) nei pazienti affetti da mieloma multiplo (di nuova diagnosi): la PFS è stata significativamente migliore rispetto ai pazienti arruolati nel braccio con farmaco di controllo trattati con una combinazione a tre farmaci composta da melfalan, prednisone e talidomide (MPT). La notizia è stata data da Celgene International Sàrl, società che produce lenalidomide.
 
A dare questi risultati è stato uno degli studi internazionali di maggiori dimensioni,di fase III, randomizzato condotto per la prima volta in pazienti con nuova diagnosi di mieloma multiplo, è noto anche come studio FIRST® (Front-Line Investigation of REVLIMID/Dexamethasone vs. Standard Thalidomide).  In questo studio internazionale 1.623 pazienti non candidati al trapianto autologo di cellule staminali sono stati randomizzati al trattamento continuo con lenalidomide per via orale in associazione a desametasone a basse dosi fino a progressione di malattia; lenalidomide in associazione a desametasone a basse dosi per 18 cicli di 28 giorni (72 settimane); oppure melfalan, prednisone e talidomide per un massimo di 12 cicli di 42 giorni (72 settimane).
Endpoint primario dello studio era proprio la PFS. Gli endpoint secondari comprendevano la sopravvivenza totale, il tasso di risposta, la qualità di vita e la sicurezza. La valutazione della sicurezza e dell’efficacia nei bracci di trattamento è tuttora in corso e si prevede che i risultati dello studio saranno presentati in occasione di un prossimo Convegno medico.
 
Sulla base dei risultati dello studio FIRST®,l’Azienda  avvierà un dialogo con le Autorità Regolatorie e presenterà i dossier per la richiesta di autorizzazione negli Stati Uniti, in Europa e in altri mercati. Questi risultati provengono da uno studio sperimentale di fase III. Lenalidomide non è attualmente approvato in nessun Paese per il trattamento di pazienti con mieloma multiplo di nuova diagnosi, ma, in associazione a desametasone, è approvato in circa 70 Paesi per il trattamento di pazienti con mieloma multiplo sottoposti ad almeno una precedente terapia e, in Australia e Nuova Zelanda, in associazione a desametasone per il trattamento di pazienti la cui malattia ha progredito dopo un primo trattamento.

10 agosto 2013
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