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Tumori solidi di stadio avanzato. L’omotossicologia migliora la qualità della vita


Cinque farmaci omotossicologici – che combinano la medicina omeopatica a quella tradizionale - possono stimolare le cellule Natural Killer del sistema immunitario che svolgono un ruolo cruciale nella difesa contro le cellule tumorali. Lo dimostra uno studio greco pubblicato su Cell Biochemistry and Function.

19 FEB - Possono aiutare, come supporto alle terapie tradizionali, a migliorare la qualità della vita dei pazienti. Questa la sintesi dei risultati del primo studio mai condotto sugli effetti su pazienti con tumori solidi di farmaci omotossicologici – ovvero che si basano sia sulle conoscenze che derivano della medicina omeopatica, che su quelle sviluppate dalla medicina convenzionale allopatica. Lo studio, pubblicato dalla rivista Cell Biochemistry and Function ha infatti dimostrato l’efficacia di cinque farmaci omotossicologici nella stimolazione delle cellule Natural Killer (NKCs) in pazienti oncologici in stadio avanzato. Le Natural Killer Cells sono importanti cellule del sistema immunitario e svolgono un ruolo cruciale nella difesa contro le cellule tumorali, che sono in grado di riconoscere e - come dice il nome stesso - neutralizzare. Lo studio è stato condotto da scienziati Konstantinion Research Center of Molecular Medicine and Biotechnology di Salonicco e dell’Università di Giannina in Grecia.
 
Fino ad ora, questo è il primo studio condotto sugli effetti dell’omotossicologia su pazienti con tumori solidi, e ha dimostrato che i preparati omotossicologici complessi citati possono essere utilizzati come trattamento di supporto alle terapie tradizionali in pazienti con tumore in stadio avanzato, aiutando l’organismo a migliorare la qualità della vita durante le terapie e migliorandone l’efficacia. Lo studio, condotto sia in vitro sia in vivo, ha esaminato gli effetti sull'attività funzionale delle NKCs di cinque farmaci omotossicologici: Coenzyme Compositum, Ubichinon Compositum, Glyoxal Compositum, Katalysatoren e Traumeel (in Italia: Arnica comp. Heel). Gli studi “in vitro”, per la valutazione dell’attività citotossica delle cellule NK sono stati eseguiti sul sangue di 12 volontari sani, con un età media di circa 44 anni, sia uomini sia donne. Gli studi “in vivo” sono stati invece eseguiti su un campione di 15 pazienti, 6 uomini e 9 donne, con un età media di circa 55 anni, affetti da diversi tipi tumori in stadio avanzato. Per un periodo di 3 mesi sono stati trattati con i farmaci omotossicologici e durante questo lasso di tempo ai pazienti non è stato somministrato nessun altro farmaco.
 
L’Omotossicologia – che nasce negli anni ‘30 del secolo scorso per merito del medico tedesco Hans Heinrich Reckeweg, che diede nuovo impulso allo studio delle medicine biologiche - rifiuta ogni integralismo terapeutico, e utilizza tanto le acquisizioni della medicina omeopatica quanto quelle  della medicina convenzionale allopatica, e reinterpreta tali dati secondo un paradigma coerente che prevede una strategia terapeutica basata sull’eliminazione di quelle “omo-tossine” endogene ed esogene che hanno superato la soglia di allarme. Le terapie tendono, di conseguenza, a stimolare i meccanismi di guarigione propri dell’organismo, incrementando la risposta immunitaria specifica di ciascun soggetto. Il campo d’impiego di queste discipline - l’omotossicologia e la sua derivazione, la Medicina Fisiologica di Regolazione, più nota con il termine “Low Dose Medicine”, o medicina dei bassi dosaggi - è lo stesso della medicina convenzionale, tuttavia i maggiori successi si registrano nel campo delle patologie croniche, che oggi rappresentano la maggior parte di tutte le malattie.
 
Sull’importanza di questo studio è intervenuto anche Paolo Roberti di Sarsina, Medico ed esperto in Medicine Non Convenzionali del Consiglio Superiore di Sanità, che ha dichiarato che “Per la prima volta una rivista indicizzata come Cell Biochemistry and Function ha valutato gli effetti di rimedi omotossicologici, nello specifico i cinque medicinali Coenzyme Compositum, Ubichinon Compositum, Glyoxal Compositum, Katalysatoren e Traumeel, sull'attività delle cosiddette Natural Killer Cells di malati oncologici in fase avanzata. È emerso che i cinque medicinali omotossicologici hanno incrementato la capacità citotossica delle cellule NK, permettendo quindi un’azione più efficace nel contrasto della diffusione della patologia tumorale. La conclusione degli autori della ricerca è che questi medicinali omotosssicologici possono essere usati come immunoterapia coadiuvante nei malati oncologici in fase avanzata, e questa è certamente una novità d‘interesse per il mondo medico e scientifico”.
 
Il mondo delle medicine complementari sta peraltro vivendo un momento di particolare fermento, con rinnovata attenzione sia da parte della comunità scientifica che da parte delle istituzioni, come confermano la pubblicazione di questo studio e anche l’incontro svoltosi questa settimana presso la Blend Tower di Milano, dove i candidati alla Camera e al Senato, alla presenza di tutte le Associazioni dei pazienti, medici, farmacisti e le Aziende di settore, hanno discusso sulle prospettive dell’Omeopatia, Omotossicologia e Medicina Antroposofica in Italia. “È chiaro a tutti – ha dichiarato nel corso dell'incontro con Omeoimprese l’On. Benedetto Della Vedova, parlamentare ricandidato al Senato per la Lista Monti – come sia necessario regolamentare una volta per tutte il settore della Medicina Complementare. Una legge che regolamenti la professione del medico e soprattutto una maggiore apertura da parte dell’Agenzia del Farmaco nella gestione del farmaco omeopatico, sono obiettivi condivisibili da tutte le forze politiche, e che certamente andranno perseguiti con impegno nella prossima Legislatura”.

19 febbraio 2013
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