Resilienza del sistema sanitario italiano, arriva il “Barometro” pubblicato da BD
La performance dell’ Italia della Sanità misurata attraverso tre indicatori fondamentali: i pazienti, il personale sanitario e l’efficienza del sistema. È quanto ha fatto l’edizione italiana 2024 del Barometro della resilienza sanitaria, sviluppata da BD (Becton, Dickinson and Company). Le sfide da affrontare per migliorare la resilienza del nostro sistema sanitario.
29 NOV - È da oggi disponibile l’edizione italiana 2024 del Barometro della resilienza sanitaria. Si tratta di un’analisi completa che esplora la resilienza dei sistemi sanitari in 100 paesi in Europa, Medio Oriente e Africa (regione EMEA).
Il Barometro della resilienza sanitaria è stato redatto attingendo sia a fonti primarie come la letteratura scientifica, sia a fonti secondarie come le banche dati gestite da organismi internazionali quali l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), l’Institute for Health Metrics and Evaluation (IHME), la Banca mondiale e il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC).
A complemento dei risultati è stata condotta anche una ricerca primaria, che comprende un’indagine multi-mercato fra le professioni sanitarie e una serie di interviste di approfondimento con importanti opinion leader del settore sanitario in Italia.
L’edizione italianaL’edizione italiana del Barometro della resilienza sanitaria 2024 è stata sviluppata da BD (Becton, Dickinson and Company), azienda focalizzata sulla produzione di dispositivi medici a livello mondiale.
Il rapporto analizza la performance del Paese in base ad alcuni indicatori riferiti a tre temi essenziali: i pazienti, il personale sanitario e l’efficienza del sistema. Prendendo in considerazione indicatori come le infezioni correlate all’assistenza, l’accesso alle cure, il burnout e la disponibilità del personale, l’aspettativa di vita in salute e la spesa sanitaria, il Barometro evidenzia le aree su cui concentrare gli sforzi di miglioramento e delinea alcune raccomandazioni su come aumentare nel complesso la resilienza e la sostenibilità del sistema sanitario italiano.
Le performance collocano l’Italia al 21° posto nell’elenco dei 100 Paesi considerati dal Barometro, distribuiti fra Europa, Medio Oriente e Africa.
Le sfide da affrontareDall’osservazione delle tre aree tematiche considerate emerge come le performance dell’Italia siano migliori nella categoria dei pazienti, grazie alla bassa incidenza dei casi di sepsi e delle infezioni correlate alle procedure chirurgiche, anche se risulta impellente la necessità di migliorare la gestione delle ICA rafforzando i sistemi di sorveglianza.
Le sfide più significative ruotano ancora attorno all’efficienza dell’erogazione delle cure, che si riflette nella durata delle degenze, superiore alla media, e nella rilevante impronta di carbonio del settore sanitario.
“Per migliorare il sistema in Italia, abbiamo la necessità di ottimizzare l’integrazione e l’erogazione dei servizi. Ciò comporterebbe un miglioramento dei percorsi di cura, perché stimolerebbe una riflessione sui processi organizzativi e sulle modalità di erogazione dei servizi a livello locale. Altrettanto importante è la spinta ad una riforma delle cure primarie nel SSN”, osserva
Fabrizio d’Alba, Direttore Generale Policlinico Umberto I.
Paolo Petralia, Direttore Generale ASL 4 Chiavari, sottolinea come le barriere e le opportunità siano insite nel processo di costruzione di una sanità resiliente: “In un contesto in cui le risorse sono sempre più insufficienti a coprire i costi in perenne crescita del servizio sanitario – afferma Petralia – la strategia di investimento più efficace a nostra disposizione consiste nel prevenire che le persone si ammalino, oltre a individuare e affrontare i fattori limitanti, a cominciare dalla carenza di risorse economiche, ma anche di capitale umano e di un apparato di regolamentazione”.
Potenziamento dei processi organizzativi e nuove figure professionaliPer contribuire a rafforzare la resilienza dell’intero sistema, appare essenziale individuare i problemi all’origine e ottimizzare l’integrazione e l’erogazione dei servizi, così da migliorare i percorsi di cura. In questo si rivelano fondamentali il potenziamento processi organizzativi e l’impiego di nuove figure professionali, parallelamente alla digitalizzazione degli aspetti gestionali.
La costruzione di sistemi sanitari resilienti però richiede anche la collaborazione, la condivisione di intenti e l’impegno di tutti gli attori coinvolti nell’erogazione dell’assistenza: il comparto sanitario, quello politico-istituzionale, i pazienti e l’industria.
“Vediamo davanti a noi molte sfide da affrontare nei prossimi 3-5 anni: dai nuovi modelli di cura alla digitalizzazione e alla telemedicina, fino alla ricerca e formazione del personale sanitario – conclude
Giorgio Benigni, Country General Manager BD Italia & Grecia – Solo stimolando un dibattito trasparente e un approccio olistico e collaborativo, verso un sistema sanitario resiliente e sostenibile, saremo in grado di migliorare gli esiti per i pazienti, per il personale, per il nostro sistema sanitario e per tutto il Paese”.
29 novembre 2024
© Riproduzione riservata
Altri articoli in Scienza e Farmaci