Riforma della legislazione farmaceutica in Ue. La commissaria Kyriakides: “Obiettivo bilanciamento fra necessità pazienti e industria”
Per la commissaria “La riforma mira a garantire la semplificazione, la modernizzazione normativa e la digitalizzazione in modo che l’UE rimanga competitiva a livello mondiale. Concretamente, questi cambiamenti garantiranno l’accesso ai nuovi farmaci a circa 70 milioni di cittadini in più rispetto ad oggi”
26 SET - “La riforma farmaceutica dell'Unione europea mira a trovare un equilibrio tra industria e pazienti, per fornire innovazione laddove è più necessaria: ai nostri cittadini, in tutta l'Ue”. Ad affermarlo è stata la commissaria europea per la Salute e la sicurezza alimentare Stella Kyriakides, intervenendo al Consiglio Ue della competitività a Bruxelles.
“Avevamo due obiettivi principali nella riforma farmaceutica - ha spiegato - in primo luogo, garantire che farmaci sicuri ed efficaci raggiungano i pazienti e, in secondo luogo, garantire allo stesso tempo che le nostre norme promuovano l’innovazione e la competitività nell’industria farmaceutica europea.Questo è un settore leader mondiale sia nella produzione, che nella creatività.Siamo già uno dei principali attori nel portare innovazione al mercato e ai pazienti.I prodotti farmaceutici rappresentano 136 miliardi di euro di surplus commerciale per l’Ue e nel 2021 sono stati autorizzati 89 nuovi medicinali nel nostro continente.Ma dobbiamo ancora affrontare due grandi sfide:In primo luogo, le grandi disuguaglianze nell’accesso ai nuovi farmaci in tutta l’Ue.In secondo luogo, la carenza di farmaci salvavita”.
“Quando i farmaci innovativi entrano nel mercato dell’Ue - ha ricordato Kyriakides - il 90% di essi si trova negli Stati membri occidentali e più grandi.Negli Stati membri orientali e più piccoli tale percentuale è solo del 10%.Anche i tempi di attesa variano notevolmente, a volte trascorrono anni prima che i cittadini di alcuni Stati membri abbiano accesso ai medicinali di cui hanno bisogno.Sono disuguaglianze inaccettabili.L’innovazione ha valore quando serve allo scopo per cui è stata concepita, ossia quando questi farmaci raggiungono effettivamente i pazienti.Questo è il motivo per cui le nostre proposte premiano coloro che fanno il possibile per garantire l’accesso a livello europeo, concedendo incentivi specifici.Raggiungeremo questo obiettivo modulando il sistema di protezione normativa, in modo che l’innovazione possa servire ogni paziente in tutta l’Ue”.
“Questa riforma - ha tenuto a precisare la commissaria - non tocca i diritti di proprietà intellettuale.Ad aprile la Commissione ha proposto norme separate relative ai brevetti, per aiutare le aziende, in particolare le PMI, a sfruttare al massimo le loro invenzioni, a sfruttare le nuove tecnologie e a contribuire alla competitività, alla sovranità tecnologica e alla resilienza dell’UE.Gran parte del dibattito pubblico si è erroneamente concentrato sulla questione della proprietà intellettuale, quando la nostra riforma comprende una moltitudine di elementi favorevoli alla competitività: modernizzare e alleggerire il nostro sistema, utilizzare soluzioni digitali e accelerare l’autorizzazione anticipata di medicinali innovativi.Negli ultimi 20 anni, insieme, abbiamo garantito farmaci sicuri ed efficaci per tutti i cittadini dell’UE.Ciò che non siamo riusciti a garantire è il mercato unico dei medicinali nell’UE, che miriamo a realizzare attraverso questa riforma con incentivi più forti per l’avvio delle imprese in tutti gli Stati membri; ingresso anticipato dei farmaci generici e biosimilari; meno carenze di medicinali e maggiore sicurezza dell’approvvigionamento.Concretamente, questi cambiamenti garantiranno l’accesso ai nuovi farmaci a circa 70 milioni di cittadini in più rispetto ad oggi.Allo stesso tempo, la riforma mira a garantire la semplificazione, la modernizzazione normativa e la digitalizzazione in modo che l’UE rimanga competitiva a livello mondiale.Un contesto normativo più snello per gli investimenti, con procedure di autorizzazione all’immissione in commercio semplificate e più rapide, un sostegno più forte ai farmaci promettenti e un migliore utilizzo dei dati attireranno più innovazione e avvantaggeranno l’industria dell’UE”.
“Nel complesso, la riduzione degli oneri amministrativi potrebbe far risparmiare fino a 300 milioni di euro ogni anno.Ministri,Abbiamo lavorato negli ultimi quattro anni dopo la pandemia per costruire una forte Unione sanitaria europea, dove tutti abbiano accesso tempestivo ed equo ai farmaci a prezzi accessibili; una posizione ripresa dal Consiglio in diverse occasioni.La competitività dell’UE, l’accesso dei pazienti ai medicinali e la sostenibilità del sistema sanitario sono aspetti altrettanto importanti: ciò di cui abbiamo bisogno è equilibrio.È essenziale che questi elementi siano considerati insieme e che non si escludano l’uno o l’altro in discussioni laterali, ma si mantenga il quadro più ampio.Continueremo queste discussioni con i vostri colleghi del Consiglio sanitario e manterremo tutti questi obiettivi ben focalizzati.Insieme garantiremo la costruzione di un’Unione sanitaria europea più equa, più sostenibile e più competitiva”.