Assumere vitamina D riduce il rischio di demenza
La vitamina D riduce e ritarda il rischio di demenza. L’evidenza emerge da uno studio, con un follow up di dieci anni, condotto su oltre 12 mila persone negli USA. L’assunzione della vitamina D è risultata particolarmente efficace nelle donne e nelle persone non portatrici del gene APOEe4, noto fattore di rischio di demenza da Alzheimer
03 MAR - Secondo uno studio su ampia scala condotto negli USA da un team dell’University of Exeter (Regno Unito), assumere vitamina D può aiutare a tenere alla larga la demenza.
Il lavoro del team britannico – pubblicato da Alzheimer’s & Dementia: Diagnosis, Assessment & Disease Monitoring – ha valutato la relazione tra integrazione di vitamina D e demenza su più di 12mila persone dello US National Alzheimer’s Coordinating Center che, al momento dell’arruolamento, avevano un’età media di 71 anni e nessuna diagnosi di demenza. Di tutto il gruppo, il 37% prendeva integratori a base di vitamina D.
L’assunzione di questo integratore è risultata associata a un lungo periodo di vita senza demenza e a un 40% in meno di diagnosi di questa patologia. Tra tutti i partecipanti, 2.696 persone sono andate incontro a demenza nel corso del follow up di 10 anni, ma tra questi il 75% non aveva assunto vitamina D, come evidenziato dalla visita precedente alla diagnosi di demenza.
Gli effetti benefici della vitamina D si sono infine rivelati significativamente più elevati nelle donne e nelle persone non portatrici del gene APOEe4, noto fattore di rischio di demenza da Alzheimer.
Fonte: Alzheimer’s & Dementia: Diagnosis, Assessment & Disease Monitoring 2023
03 marzo 2023
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