Dalle spinte, alle prese in giro, ai semplici silenzi, fino alla persecuzione on line. La maggior parte degli adolescenti e dei giovani adulti ha subito qualche forma di bullismo, in circa un terzo dei casi via internet. Ed è spesso difficile individuare le situazioni a rischio. Ma i medici e i pediatri di famiglia potrebbero rappresentare la 'sentinella' che manca nel sistema socio-sanitario, avvalendosi di semplici ma specifici strumenti di screening, suggeriscono i ricercatori dello Schmidt College of Medicine della Florida Atlantic University (Usa) in un articolo che appare sulla rivista 'Primary Care Clinical Office Practice',
Il cyberbullismo si manifesta attraverso la comunicazione digitale on line, come messaggi, e-mail, video e social media, ed è diventata una seria emergenza dei nostri tempi. Secondo gli esperti americani, i medici di medicina generale, che intercettano pazienti dai 16 anni in sù, insieme ai pediatri di famiglia, potrebbero incaricarsi di esaminare adolescenti e giovani adulti ricercando segnali dell'uso inappropriato o improprio dei social media. "In qualità di medici di famiglia, è nostro compito valutare tutto ciò che può danneggiare i nostri pazienti, dai problemi mentali al bullismo, fino al cyberbullismo", afferma Jennifer Caceres, prima autrice, professore associato di Medicina presso l'ateneo americano.
Tra gli strumenti di screening che raccomandano di mettere sistematicamente a disposizione degli operatori sanitari il Revised Olweus Bully/Victim Questionnaire (R-OBVQ), la California Bullying Victimization Scale (CBVS), la Child Adolescent Bullying Scale (CABS) e i test del Massachusetts Aggression Reduction Center (MARC), strumenti di facile utilizzo per la valutazione della presenza di disturbi correlati a questo fenomeno. "Il dato preoccupante è che solo il 23% degli studenti vittime di cyberbullismo lo ha segnalato a un adulto della propria scuola. Se la maggioranza dei casi non emerge, dobbiamo sottoporre a screening i pazienti e istruire i genitori. Uno di questi questionari a scelta dovrebbe essere inserito di default nel flusso delle visite, per garantire che lo screening sia eseguito in modo coerente e che i risultati siano affrontati in modo tempestivo".
Per controllare l'uso della tecnologia e dei social media in generale, i medici possono facilmente porre ai genitori o al paziente le seguenti domande: "Quante ore al giorno vengono trascorse davanti a schermi di qualsiasi tipo?" e "C'è un televisore o un altro dispositivo con accesso a Internet in camera da letto?". Per indagare su possibili casi di cyberbullismo o di bullismo di qualsiasi tipo, i camici bianchi possono chiedere ai pazienti se si sentono al sicuro a scuola, a casa e online, e se hanno mai subito episodi di questo tipo, o se conoscono qualcuno che è vittima di bullismo. Infine, i medici dovrebbero chiedere informazioni sui molti sintomi che possono essere segnali precoci di danni da cyberbullismo: disturbi del sonno, disturbi dell'umore, disturbi alimentari, pensieri suicidi, comportamenti autolesionisti, problemi con il rendimento scolastico, affaticamento e mal di testa, concludono gli autori.