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Ricerca. Aifa: "Servono regole semplici, efficienza ed eccellenza"


Per il direttore generale, Luca Pani, “è forse giunto, in Italia, il momento di dotarsi di un ‘Testo Unico’, che possa regolamentare l’intera filiera della ricerca clinica con norme semplici e immediate”. L'obiettivo è attrarre investimenti e aumentare la tutela dei soggetti coinvolti nelle sperimentazioni.

02 OTT - Incentivare il progresso della ricerca scientifica e aumentare la tutela dei soggetti coinvolti nelle sperimentazioni cliniche sono gli obiettivi dell’Italia nella ricerca clinica. Questo il tema dell’Italian Health Policy Brief “La ricerca clinica dei medicinali in Italia: prospettive e opportunità” a cura dell’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa), presentato oggi in Senato durante una conferenza stampa promossa dall’Associazione Parlamentare per la Tutela e la Promozione del Diritto alla Prevenzione.

Regole semplici, efficienza ed eccellenza sono i tre fattori determinanti per valutare la capacità di un Paese di attrarre risorse per la ricerca. Ma in Italia, diversamente da quanto accade in ambito europeo e internazionale, le competenze in materia di sperimentazione non fanno capo all’Agenzia dei medicinali, ma sono suddivise tra l’Aifa, l’Istituto Superiore di Sanità e i Direttori Generali locali. Una condizione che non semplifica le cose.

Per questo, “anche in Italia – ha affermato il direttore generale dell’Aifa, Luca Pani – sarà importante compiere scelte innovative e coraggiose, dal momento che l’Europa sta già procedendo a una revisione della normativa di riferimento rappresentata dalla direttiva 2001/20/CE. È forse giunto il momento di dotarsi di un Testo Unico, che possa regolamentare l’intera filiera della ricerca clinica con norme semplici e immediate. La prossima declinazione della legge-delega in materia di sperimentazione clinica rappresenta un crocevia fondamentale in questa fase evolutiva – ha aggiunto Pani – Abbiamo la possibilità di invertire la rotta che negli ultimi due anni ha visto una significativa riduzione del numero assoluto di studi clinici eseguiti in Italia”.

In questo contesto, l’efficienza operativa rappresenta un fattore determinate. In Italia esistono difformità nelle procedure e nelle regole locali che rendono eccessivamente lunghi i tempi per il rilascio dei pareri e quindi scoraggiano ulteriori investimenti.

“E’ indispensabile che si pensino e si adottino regole e modelli comuni centralizzati a livello nazionale – ha dichiarato Carlo Tomino, direttore Ricerca e sperimentazione Clinica dell’Aifa –. L’Agenzia è favorevole a nuove procedure completamente informatizzate, sulla scia della consolidata esperienza dell’Osservatorio Nazionale sulla Sperimentazione Clinica (OsSC). L’OsSC può essere oggi un solido elemento su cui l’Italia può basarsi per rappresentare un modello di riferimento nel settore della ricerca clinica”.

L’Italia e il suo servizio sanitario pubblico sono da sempre considerati eccellenza per il livello dei servizi resi al cittadino. Lo ha ricordato anche il senatore Antonio Tomassini, presidente della commissione Igiene e Sanità del Senato e presidente dell’Associazione Parlamentare per la Tutela e la Promozione del Diritto alla Prevenzione intervenendo ha precisato: “I clinici – ha sottolineato - sono spesso presenti con pubblicazioni nelle più importanti riviste di riferimento internazionali e il livello d’impatto scientifico nell’ambito degli studi sperimentali è spesso eccellente. Le strutture locali, di concerto con quelle centrali, potrebbero forse investire ancora di più nella giovane classe medica, anche se non c’è dubbio che negli anni siano stati fatti comunque grandi passi in avanti, con sempre il cittadino al centro dell’attenzione”.
 

02 ottobre 2012
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