La logistica del percorso del farmaco ha ricadute dirette sulla qualità dei percorsi clinico-assistenziali in termini di prevenzione e gestione degli eventi avversi, sulla standardizzazione dei processi, sulla tracciabilità e l’ottimizzazione dei flussi, sulla riduzione degli sprechi e sul conseguente monitoraggio e controllo della spesa. Per questi aspetti l’implementazione di soluzioni che permettono l’automazione e l’informatizzazione negli ospedali e nel territorio rappresentano una reale opportunità di efficientamento e di sostenibilità del servizio sanitario regionale.
All’ospedale Fracastoro di San Bonifacio (Verona) è attivo il nuovo sistema ADS, l’armadio del farmaco lungo 14 metri, largo 1,63 per 2,77 metri di altezza, che svolge la funzione di distribuzione dei farmaci all’interno dell’ospedale. I sistemi automatici di dispensazione (ADS) sono tecnologie innovative, sviluppate per ottimizzare la gestione dei farmaci nel magazzino della farmacia ospedaliera e per garantire una distribuzione corretta e tracciata dalla farmacia ai reparti, fino al paziente.
Si è parlato di tutto questo in occasione dell’evento “L’automazione del percorso farmaco in ospedale e nel territorio – Dal PNRR quali opportunità per l’efficientamento e la sostenibilità dei servizi sanitari regionali” organizzato anche con il contributo incondizionato di BD.
“Questo armadio del farmaco è un sistema avanzato che mette insieme appropriatezza, tecnologia, informatizzazione, razionalizzazione, ma anche sicurezza rispetto alla distribuzione e alla appropriatezza del farmaco – osserva Manuela Lanzarin, Assessore a Sanità – Servizi sociali – Programmazione socio-sanitaria, Regione del Veneto – Su questi concetti la Regione Veneto sta investendo. Questa tecnologia rappresenta la necessità che all’interno di una singola azienda ci sia un sistema che dialoghi con tutti gli ospedali e che li metta in rete. Questo robot va proprio in questa direzione, non solo per le farmacie che distribuiscono farmaci negli ospedali, ma anche per i farmaci territoriali, pensiamo alle strutture socio-sanitarie e le case di riposo (sono 72 quelle che vengono servite). Il passaggio successivo sarà la preparazione del farmaco per il singolo paziente quindi con confezionamento e blister appropriato, permettendo una maggiore appropriatezza e una maggiore sicurezza nella gestione del farmaco e andrà incontro alle esigenze che oggi ci sono rispetto alla carenza di personale”. “
“Queste nuove esperienze di tecnologie – aggiunge Luciano Flor, Direttore Area Sanità e sociale, Regione del Veneto – ci danno la possibilità di essere più efficienti e noi le accogliamo con grande spirito di innovazione per facilitare la vita ai nostri operatori e al nostro sistema sanitario”.
“Il sistema ADS a San Bonifacio è stato configurato per interfacciarsi con i sistemi informatici aziendali (GPI) rilevando i dati da Eusis Richieste – precisa Pietro Girardi, Direttore generale ULSS 9 Scaligera. Attualmente fornisce farmaci alle Unità Operative dell’Ospedale di San Bonifacio e alle residenze sanitarie assistite (72 centri servizi convenzionati) alle quali vanno distribuiti 100.000 farmaci al giorno”.
“Le soluzioni per l’automazione della logistica territoriale del farmaco – continua Girardi – facilitano la transizione al nuovo modello di sanità territoriale previsto dal PNRR, rendendo più efficiente la catena logistica e realizzando un punto cardine del Piano: la maggiore prossimità dei servizi al cittadino. I sistemi automatici di dispensazione (ADS) sono tecnologie innovative, sviluppate per ottimizzare la gestione dei farmaci nel magazzino della farmacia ospedaliera e garantire una distribuzione corretta e tracciata dalla farmacia ai reparti, fino al paziente. Tali sistemi, oltre a ottimizzare i processi e consentire tracciatura e risparmio economico, contribuiscono alla riduzione degli errori di somministrazione e conseguenti eventi avversi ai pazienti. L’informatizzazione e automazione del ciclo del farmaco negli ospedali consente inoltre la responsabilizzazione degli operatori sanitari nell’uso dei farmaci, con l’abbattimento di possibili sprechi. L’introduzione dell’automazione comporta anche benefici legati al ROI (ritorno sull’investimento) e che impattano su efficienza dell’ospedale, sicurezza del paziente ed errori terapeutici, con una riduzione di errori nella dispensazione, riorganizzazione del tempo del personale, semplificazione del processo di erogazione, ottimizzazione di scorte e spazi. L’investimento può essere interamente recuperato in circa 3,5 anni”.
“L’armadio informatizzato è una tecnologia digitalizzata che ci consente di avere una tracciatura completa del farmaco e una meccanizzazione dei processi di carico e scarico dei farmaci –interviene Valentino Bertasi, Direttore UOC Farmacia ospedaliera ULSS 9 Scaligera di Verona – Il magazzino quindi non è più gestito manualmente da operatori, con la possibilità anche di errori, ma questo sistema robotizzato permette di affrontare problematiche come il rischio clinico o il problema delle giacenze. In questo sistema esiste un processo di digitalizzazione che parte dalla necessità di informatizzare la richiesta del farmaco, di ottimizzare gli spazi e centralizzare le scorte in unico magazzino ”.
La Regione Veneto, per il tramite di Azienda Zero, ha avviato un percorso finalizzato a realizzare una soluzione di logistica integrata tra le aziende del servizio sanitario regionale. “Lo scopo – spiega Emanuele Mognon, Direttore UOC Logistica Azienda Zero, Regione del Veneto – è di implementare soluzioni integrate in ambito logistico mettendo a disposizioni strumenti, risorse e progettualità che consentiranno di ridisegnare il ruolo e il valore dei servizi logistici a livello territoriale, ospedaliero e interaziendale. Per molto tempo il settore sanitario è stato “refrattario” alle idee sviluppate in ambito logistico nel settore manifatturiero e nel settore dei servizi, ritenendo che le diversità presenti in questi ambiti fossero tali da non consentire sovrapposizioni. In sanità la logistica è spesso stata interpretata come strumento per ridurre le scorte o generare delle economie di scala senza comprenderne il valore strategico ed operativo. Nel frattempo quello che potremmo chiamare “l’effetto amazon”, ovvero il desiderio più o meno esplicito di poter disporre anche in sanità di un servizio logistico confrontabile a quello di molti operatori logistici dell’e-commerce, ha aperto nuove prospettive, nuovi orizzonti e nuove idee. Di recente la pandemia da Covid-19 ha fornito la dimostrazione pratica che la logistica non può essere gestita in modo disgiunto dall’organizzazione sanitaria. Non è una questione di magazzini, di appalti e di scorte, ma di strategia, di visione, di tempestività, di comunicazione, di tecnologia e soprattutto di organizzazione e competenze”.