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Disturbi nel bambino. Fatebenefratelli: “Uno su tre causato dal Covid”


All’ospedale del Cernusco sul Naviglio è attivo il Polo Zero-17, un servizio di aiuto ai disturbi nei bambini e negli adolescenti. “Il disturbo prevalente è quello dell’apprendimento”, spiega Fiorenza Ricciardi, responsabile del progetto. Tuttavia, “ci sono ulteriori difficoltà: ansia e ritiro sociale sono conseguenza del periodo di lockdown e riguardano un caso su tre”. In aumento anche i disturbi dell’alimentazione tra i giovanissimi.

21 FEB - Da qualche giorno, il Polo Zero-17 Fatebenefratelli a Cernusco sul Naviglio ha iniziato ad affrontare i disturbi dell’infanzia e dell’adolescenza e “almeno il 30% dei casi trattati - fa sapere il centro in una nota - derivano dal lockdown e dalla Dad, sono cioè conseguenze del cambiamento degli stili di vita imposti alle famiglie dall’emergenza Covid 19”.

Per ora sono una trentina i minori in cura presso il centro milanese, che lavora in sinergia con l’ospedale Sacra Famiglia Fatebenefratelli di Erba: provengono prevalentemente dall’area metropolitana di Milano.

I minori arrivano per iniziativa delle famiglie, consigliate dal pediatra o dall’insegnante, spiega la Psicopedagogista Fiorenza Ricciardi, responsabile del progetto Zero-17 Fatebenefratelli, e presentano tipologie molto diverse di necessità, che sono affrontate da un’équipe di specialisti, per essere poi indirizzati a quello più competente, dal neuropsichiatra al logopedista, per citarne solo due. “Ci sono molti casi di disturbi dell’apprendimento, che richiedono attività di potenziamento o riabilitazione finalizzate a rafforzare le funzioni cognitive degli aspetti dominio specifici relativi alle abilità scolastiche strumentali (lettura, scrittura e calcolo)”.

Superato il primo colloquio e la verifica diagnostica, il trattamento viene effettuato attraverso sedute di 45 minuti e il percorso può durare dai tre ai sei mesi per i disturbi dell’apprendimento. “Tuttavia, ci sono ulteriori difficoltà: ansia e ritiro sociale sono conseguenza del periodo di lockdown e riguardano un caso su tre. Questi disturbi richiedono percorsi lunghi e, in qualche caso, un supporto farmacologico”.

Il servizio Zero-17 mobilita psicologi logopedisti, neuropsichiatri, psicoterapeuti, pedagogisti e neuropsicomotricisti ed inizia ad affrontare anche i disturbi dell’alimentazione: “Da anni sono un terreno di lavoro del Centro S.Ambrogio Fatebenefratelli, ma finora affrontavamo solo casi adulti. Adesso vediamo l’esordio di questo problema anche in bambine tra i 10 e i 12 anni" commenta la psicopedagogista. “Il disturbo prevalente, al momento, è il disturbo dell’apprendimento - sottolinea -, che non significa semplicemente ‘essere distratti o svogliati' ma manifestare una sofferenza, come la difficoltà a comprendere i testi o seguire le lezioni, a fronte di una normale capacità cognitiva. I DSA vengono diagnosticati intorno al secondo anno della scuola primaria, di solito”.

21 febbraio 2022
© Riproduzione riservata

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