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Il biotech batte ogni record. Nel mondo il fatturato è cresciuto in un anno del 24% arrivando a 123 mld di dollari


15 LUG - Il settore globale delle biotecnologie ha toccato nel 2014 risultati record in tutti i principali indicatori finanziari, tra cui ricavi, produttività e capitale raccolto. Le performance positive, unite ai diversi successi ottenuti da prodotti di alto profilo e alla registrazione di nuovi farmaci hanno portato il mercato a capitalizzare, per la prima volta nella sua storia, più di un trilione di dollari. Questi sono alcuni dei risultati presenti nel 29° report annuale di EY sull’industria biotecnologica  nel mondo dal titolo Beyond borders: Reaching new heights.
 
Tra gli altri principali risultati dello studio:
La crescita dei ricavi: Le aziende dei paesi in cui il biotech si è storicamente affermato (Stati Uniti, Europa, Canada e Australia) hanno generato un fatturato globale di 123 miliardi di dollari, in aumento del 24% rispetto al 2013 - un nuovo massimo.

L’incremento della redditività è dovuto a molteplici ragioni: L'utile netto del settore ha raggiunto un massimo storico di 14,9 miliardi di dollari, un aumento del 231% rispetto all'anno precedente. A differenza del periodo 2009-2012, quando le aziende biotecnologiche avevano raggiunto alti livelli di redditività attraverso una maggior efficienza dal lato dei costi, l'aumento del reddito netto aggregato nel 2014 è stato trainato dagli importanti risultati di vendita dei nuovi prodotti.

La crescita degli investimenti in ricerca e sviluppo: Gli investimenti in ricerca e sviluppo, uno degli indicatori chiave per valutare la salute di un settore, sono aumentati del 20%. Il 2014 è stato il secondo anno consecutivo in cui questi investimenti hanno superato i ricavi. Sono state proprio le piccole imprese nei mercati statunitensi ed europei a dar vita a questo miglioramento.

Record nei finanziamenti: Le imprese biotech negli Stati Uniti e in Europa hanno raccolto 54,3 miliardi di dollari nel 2014, e hanno registrato una forte crescita (del 72%) rispetto ai già ottimi risultati del 2013. Le aziende del settore sono riuscite a raccogliere la cifra record di 28,3 miliardi di dollari in finanziamenti senza emissione di debito, grazie in particolar modo alle crescenti operazioni di IPO (Initial Public Offering). Anche i livelli del cosiddetto "Innovation capital" (ossia la quantità di capitale raccolto da imprese con meno di 500 milioni di dollari di ricavi che rispettano i parametri di sostenibilità delle aziende biotecnologiche nella fase precedente) ha raggiunto il livello più alto di tutti i tempi: 27,6 miliardi di dollari. Tale importo rappresenta un aumento del 120% rispetto alla media annuale raggiunta nel periodo 2009-2012.
I finanziamenti “Venture” vicini ai livelli da record: Le aziende statunitensi ed europee hanno raccolto nel complesso 7,6 miliardi di dollari in capitale di rischio, in aumento del 28% rispetto all'anno precedente; poco meno del record assoluto di 7,9 miliardi di dollari raggiunto nel 2007. Un dato positivo per l'innovazione è che le aziende in fase iniziale hanno migliorato la raccolta di finanziamenti raggiungendo gli 1,8 miliardi di dollari, la quantità maggiore dell’ultimo decennio.

Un focus sulle IPO: con 94 aziende statunitensi ed europee biotech in Borsa nel 2014 è stato infranto il precedente record di 79 IPO nel 2000. Gli Stati Uniti, con 6,8 miliardi di dollari, hanno fatto registrare, grazie alle IPO, la seconda raccolta più alta della loro storia, superata solo dai 7,8 miliardi di dollari registrati nel 2000 durante la cosiddetta “Genomic bubble”. Il periodo favorevole per le IPO, iniziato nel 2013, è durato per otto quadrimestri consecutivi: un altro nuovo record.
In aumento l’approvazione di nuovi farmaci: gli sforzi da parte della FDA,  Food and Drug Administration, finalizzati ad avere nuovi farmaci sul mercato hanno portato all’approvazione di 41 prodotti nel 2014, in crescita rispetto alle 27 del 2013. Più di tre quarti delle approvazioni 2014 erano primi brevetti.
Le operazioni di M&A salgono alle stelle: le operazioni di M&A nel 2014 hanno raggiunto il più alto livello in 10 anni in termini di volume d’affari, come conseguenza dell’accresciuta attività di acquisizioni da parte di aziende farmaceutiche. Nel 2014 ci sono state 68 operazioni di M&A nel settore biotech, per un valore complessivo di 49 miliardi di dollari. Il 2014 è stato anche il momento più favorevole negli ultimi otto anni per le alleanze nel settore biotech.
 
In Europa:
I ricavi delle aziende biotech pubbliche europee è cresciuto del 15% nel 2014, a 23,9 mld di dollari. Gli investimenti in ricerca e sviluppo sono cresciuti del 14%, a 5,6 mld di dollari. L’utile netto delle public companies è salito del 199% a 3,2 mld di dollari. Il 59% delle aziende ha raggiunto un aumento della capitalizzazione. La capitalizzazione del mercato è aumentata del 41%. I finanziamenti in Europa hanno raggiunto i 9,2 mld di dollari, in aumento del 53% rispetto al 2013 e il 97% in più rispetto alla media dei precedenti 10 anni. Attraverso le IPO sono stati raccolti 1,9 mld di dollari, più del totale di quanto raccolto nei sette anni precedenti considerati congiuntamente. I finanziamenti “venture” hanno totalizzato  2 mld di dollari, 30 milioni al di sotto del precedente record del 2006. L’Europa ha tratto beneficio dal secondo anno positivo per l’M&A. Il valore complessivo delle 27 operazioni europee di M&A nel 2014 è stato di 6,9 mld di dollari. Escludendo le macro-operazioni è stato il secondo più alto totale raggiunto dal 2007.
 
“L’analisi – sottolinea Antonio Irione, EY Italy Life Science Leader - conferma che il biotech è ormai un settore innovativo che sta trasformando le forti aspettative in risultati concreti ed importanti sia per gli stakeholders del settore (siano essi pazienti, imprese o investitori) sia per i payor/amministratori politici. A conferma, l’accresciuta fiducia degli investitori che puntano concretamente su questo comparto e sono disposti ad investire in maniera rilevante anche su piccole start-up”. Continua Irione “Tutto ciò è stato possibile grazie ai costanti investimenti delle aziende in ricerca e sviluppo, una voce chiave per la crescita di questo mercato”. 

15 luglio 2015
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