Riforma sanitaria. Slitta il via libera al Piano preliminare di riorganizzazione e riqualificazione dei servizi
di Elisabetta Caredda
La commissione consiliare alla Salute chiede una ulteriore proroga per approfondire il documento illustrato nel corso della seduta. Nieddu: “Ares diventerà l’azienda dei Servizi per tutte le altre aziende sanitarie, non solo per quelle afferenti ad Ats”. Tidore: “Ares terrà compiti iperspecialistici come i concorsi, gli acquisti e la formazione”. All’Odg anche il piano territoriale sociosanitario dove Nieddu ha parlato di “45 case e 13 ospedali di comunità”.
01 OTT - Il Piano preliminare regionale di riorganizzazione e riqualificazione dei servizi sanitari, che doveva essere discusso in commissione Salute la settimana scorsa,
rinviato per l’assenza dell’assessore alla Sanità,
Mario Nieddu, è destinato a slittare ancora. Ieri mattina il “parlamentino”, riunito in seduta, con all’ordine del giorno l’audizione dell’assessore sul Piano, ha chiesto al Presidente del Consiglio regionale,
Michele Pais, una ulteriore proroga per poter esprimere il ‘parere’ solo dopo aver esaminato più approfonditamente il documento, che è stato illustrato dal direttore generale dell’assessorato alla Sanità,
Marcello Tidore, presente all’incontro.
Durante il corso dell’audizione, da quel che si apprende dal resoconto sommario della commissione, Nieddu ha auspicato di voler “riportare la sanità vicina ai cittadini, come è nello spirito della riforma”. In questo contesto, “l’azienda regionale della Salute (ARES) diventerà l’azienda dei Servizi per anche tutte le altre aziende sanitarie, e non solo per quelle afferenti all’ azienda per la tutela della Salute (ATS)”.
Il Dg dell’assessorato Tidore ha dopo spiegato che “il metodo di redazione del Piano è stato un tavolo tecnico con tutti i commissari. Lo scorporo è stato realizzato in considerazione delle funzioni attribuite ad Ares, che diventa azienda ancillare rispetto alle aziende territoriali, che avranno la potestà territoriale e gestoria mentre Ares terrà compiti iperspecialistici come i concorsi, gli acquisti e la formazione”.
Nel dibattito dei lavori, sempre da quanto si apprende dal sommario, il consigliere
Giorgio Oppi (Udc) avrebbe segnalato “anomalie e acrobazie tese a mortificare medici e personale”. Quasi a definirlo “un progetto prevaricatore che nel caso non può essere approvato così”.
Per il capogruppo del Pd, Gianfranco Ganau, “sarebbe bastato dare autonomia ai direttori delle Asl per ottenere il medesimo risultato”. Il consigliere aggiunge ancora: “Non mi convince la perdita di autonomia del Brotzu e delle aziende ospedaliere universitarie. Vorrei anche sapere dov’è finito il piano territoriale di Areus e delle postazioni del 118”.
Francesco Agus, capogruppo Progressisti, si sarebbe invece chiesto “se per caso sia in corso un tentativo surrettizio per fare di Ares una centrale unica di committenza”. Per il consigliere “non deve entrare dalla finestra ciò che è già uscito dalla porta”. Ancora, sull’edilizia sanitaria domanda: “C’è un piano strategico o parlate soltanto sui giornali di nuovi ospedali?”.
Agli interventi è seguita la risposta dell’assessore Nieddu diretta a sottolineare che “non ci sono tentativi di modificare la riforma sanitaria”; mentre Tidore ha precisato: “Sarà mia cura intervenire sulle parti del documento ritenute poco chiare dai commissari, per esplicitarle”.
Riguardo il secondo punto all’ordine del giorno, che ha concluso la seduta della commissione, sul piano territoriale sociosanitario l’assessore Nieddu ha parlato di “45 case e 13 ospedali di comunità”. In proposito, il capogruppo Ganau ha richiesto di far conoscere “il piano delle postazioni del 118, per evidenti ragioni logiche rispetto al più generale piano dei servizi sanitari”.
Elisabetta Caredda
01 ottobre 2021
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