All’Aou di Sassari un protocollo contro le aggressioni agli operatori sanitari
Avrà un ruolo importante la formazione del personale sui rischi potenziali e sulle procedure per proteggere se stessi e i colleghi. Per il Dg Orrà “il fenomeno deve essere tenuto in debito conto e non deve essere. va monitorato, contrastato e affrontato con decisione. Ecco perché è necessario mettere in campo un corretto monitoraggio e predisporre azioni di prevenzione, contenimento a tutela degli operatori”. LA DELIBERA
11 LUG - Contenere gli atti di maltrattamento e aggressione contro gli operatori sanitari, mettere in campo procedure e misure, sia organizzative sia strutturali, per ridurre il rischio di comportamenti aggressivi nei riguardi del personale in servizio. E dare a tutti gli operatori le conoscenze e le competenze per valutare, prevenire e gestire questi eventi. Sono questi gli obiettivi della procedura di prevenzione e contenimento degli atti di maltrattamento e aggressione a danno degli operatori che l'Azienda ospedaliero universitaria di Sassari ha approvato nei giorni scorsi (delibera 571).
A elaborare la procedura, che prevede indicazioni operative volte a salvaguardare e tutelare gli operatori in caso di determinate situazioni di rischio, è stato il gruppo di lavoro formato dalle strutture Prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro, Qualità accreditamento e gestione del rischio, Direzione medica di presidio, Pronto soccorso, Professioni sanitarie e medico competente.
Alla base ci sono i casi di aggressione, sia verbale che non, a danno degli operatori dell'Aou da parte di utenti in generale, quindi pazienti e familiari dei pazienti. “Era pertanto necessario stilare una procedura e prevedere delle attività di prevenzione e un monitoraggio, così come richiesto da un'apposita raccomandazione del ministero della Salute sulla prevenzione degli atti di violenza contro gli operatori”, spiega l’Azienda in una nota. Questi “rappresentano veri e propri eventi sentinella che richiedono l'adozione di opportune iniziative di protezione e prevenzione”.
“Il fenomeno deve essere tenuto in debito conto e non deve essere minimizzato – afferma il direttore generale
Nicolò Orrù – va monitorato, contrastato e affrontato con decisione. Ecco perché è necessario mettere in campo un corretto monitoraggio e predisporre azioni di prevenzione, contenimento a tutela degli operatori”.
Un ruolo importante, previsto nella procedura, lo giocherà la formazione del personale per favorire un senso di fiducia tra gli operatori. Si dovrà puntare a far sì che tutto il personale abbia conoscenza dei rischi potenziali e delle procedure da seguire per proteggere se stessi e i colleghi da atti di violenza.
I dati epidemiologici, così come si legge nella delibera 571, evidenziano che la violenza a carico degli operatori sanitari è un fenomeno in continuo aumento ed è presente in tutti gli ambiti di assistenza socio-sanitaria, anche se il fenomeno è sottostimato per le mancate segnalazioni e pertanto talvolta sottovalutato. L'Aou di Sassari darà il suo contributo anche per la realizzazione di apposita procedura a valenza regionale.
In Aou nessuna area viene considerata a rischio zero, ecco perché la procedura dovrà essere adottata da tutte le strutture aziendali, con priorità per quei reparti che vengono considerati a rischio elevato. Tra i più sensibili il Pronto soccorso, le strutture psichiatriche, le sale d'attesa e, in generale, tutte le unità operative di degenza.
La procedura elaborata mette in evidenza i fattori di rischio e l'identificazione del rischio. Fornisce, poi, misure generali di prevenzione, suggerisce l'individuazione delle situazioni operative a maggiore vulnerabilità. Vengono poi suggerite misure generali di tutela, misure specifiche di prevenzione e controllo, le strategie comportamentali da adottare con paziente "agitato" e per la valutazione del paziente in Pronto soccorso. A queste si aggiungono le strategie da adottare con l'utente in caso di aggressione fisica.
Gli operatori che potrebbero essere rimasti traumatizzati dagli episodi di maltrattamento e aggressione potranno contare sul supporto psicologico.
11 luglio 2019
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