Mangia funghi velenosi, salvato con un trapianto di fegato all’ospedale Brotzu
di Elisabetta Caredda
D’Antonio (CRT): “I casi di intossicazione da funghi epatotossici sono il più delle volte letali. Il paziente, per la gravità delle sue condizioni, avrebbe avuto poche ore di vita se non fosse arrivato un fegato compatibile da trapiantare”. Feltrin (CNT): “Grazie all'attivazione di un volo di Stato con l’Aeronautica militare è stato possibile trasportare l'organo del donatore in tempo utile per il trapianto”.
05 DIC - Il cittadino di Olbia di 75 anni colpito da epatite fulminante per aver mangiato funghi velenosi, Amanita phalloides, è stato salvato grazie ad un trapianto di fegato eseguito poche ore dopo il ricovero presso il Centro Trapianti dell’Ospedale Brotzu di Cagliari.
“Le condizioni dell’uomo - spiega il Dott.
Lorenzo D’Antonio, Direttore del Centro Regionale Trapianti della Sardegna - si erano progressivamente aggravate configurando molto rapidamente un quadro di severa insufficienza epatica in evoluzione fulminante. Da qui il trasferimento al Brotzu, e la decisione del Dott. Fausto Zamboni, direttore del Centro trapianti dell’ospedale, di inserire il paziente in lista d’attesa per trapianto di fegato con livello di priorità di super-urgenza nazionale”.
“I casi di intossicazione da funghi epatotossici sono il più delle volte letali – prosegue il Direttore CRT -, a causa delle loro micotossine che determinando la riduzione progressiva del contenuto di RNA cellulare specie nelle prime ore dall’ingestione, interferiscono con i processi di sintesi proteica, causando una deplezione progressiva delle proteine cellulari fino ad un quadro di necrosi diffusa nel fegato. Da qui l’insufficienza epatica grave da epatonecrosi massiva che richiede il trapianto di fegato, unica terapia che può impedire la morte, altrimenti certa, del paziente”.
“Anche il paziente ricoverato presso l’Ospedale Brotzu, per la gravità delle sue condizioni, avrebbe avuto poche ore di vita se non fosse arrivato un fegato compatibile da trapiantare. Grazie, infatti, al sistema di rete del Centro Nazionale Trapianti diretto dal Dott. Giuseppe Feltrin, si è reso reperibile nella notte tra sabato e domenica, un fegato proveniente da un donatore deceduto in un'altra regione italiana. E’ stato quindi richiesto al Centro Nazionale Trapianti da parte del Centro Regionale Trapianti della Sardegna, l’utilizzo di un volo di Stato per il trasferimento dell’equipe chirurgica del Centro Trapianti dell’AO Brotzu presso l’ospedale, sede del donatore, ai fini del prelievo dell’organo. Il Centro nazionale Trapianti, provvedeva quindi a contattare l’Ufficio per i voli di Stato, di Governo e Umanitari della Presidenza del Consiglio dei Ministri che ha immediatamente attivato l’Aereonautica Militare”.
“Nella giornata di domenica, con una corsa contro il tempo, é stato quindi effettuato un trapianto di elevata complessità chirurgica eseguito dal Dott. Zamboni. L'intervento é tecnicamente riuscito ed il paziente è stato già trasferito dalla Terapia Intensiva ed è attualmente ricoverato nel reparto di Chirurgia Epatopancreatica seguito dagli specialisti epatologi”.
“Ringraziamo il Dott. Feltrin, Direttore del Centro Nazionale Trapianti, per il fondamentale supporto in questo complesso processo di donazione e trapianto, nonché la Presidenza del Consiglio e l’Aereonautica Militare. Un sentito ringraziamento anche all’Azienda Ospedaliera Brotzu, a partire dalla Direzione Sanitaria ed al Centro Trapianti di Fegato diretto dal Dott. Zamboni, la Dott.ssa Pusceddu che ha condotto l’anestesia in Sala Operatoria e la Dott.ssa Marcello responsabile della Terapia Intensiva, oltre a tutti i professionisti coinvolti, nessuno escluso, in questo processo clinico-chirurgico di alta complessità”.
“Questi eventi ci danno una incredibile forza a continuare sulla strada della efficienza e della qualità del nostro sistema di donazione e trapianto regionale, consapevoli che per ottenere risultati concreti ed importanti sia necessario potenziare sempre più la nostra Rete regionale attraverso la formazione continua e l’assegnazione di risorse adeguate indispensabili per poter svolgere un lavoro così complesso ed articolato” – conclude D’Antonio.
In una nota, il direttore del Centro nazionale trapianti dott. Giuseppe Feltrin, afferma: "Senza l'attivazione del volo di Stato sarebbe stato impossibile riuscire a recuperare l'organo in tempo utile per il trapianto. Molto spesso la salvezza di un paziente in attesa di trapianto si gioca sul filo di poche ore, e può capitare che il nostro lavoro di incontri condizioni sfavorevoli, come in questo caso quelle meteorologiche. E' in casi come questo che diventa fondamentale il supporto dell'Aeronautica militare, così come in altre situazioni quello della Polizia di Stato e in generale delle Forze dell'ordine. Si tratta di una sinergia che mette in luce tutta la capacità delle istituzioni del nostro Paese, sanitarie e non, di fare sistema e lavorare con straordinaria efficienza e collaborazione per il bene dei cittadini".
Elisabetta Caredda
05 dicembre 2024
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