‘Medici in affitto’ nei PS e PPI della Sardegna. Ares pubblica il bando per 85 euro all’ora
di Elisabetta Caredda
La giunta guidata da Alessandra Todde porta avanti il servizio di guardia medica attiva esternalizzata. L’ex assessore Nieddu: “Forse ora la maggioranza, trovandosi nel ruolo di responsabilità di governo, comprende di più le difficoltà oggettive nel dover affrontare la problematica sulla carenza dei medici così come lo è stata quando eravamo noi al governo”. Scoppia la polemica: gli interventi di Agus (Progressisti) e Piga (FdI). LA DETERMINA
04 GIU - La Regione tenta il possibile per cercare di reclutare medici e garantire il servizio nei Pronto soccorso e nei Punti di primo intervento, tanto che pensa di proseguire con iniziative già intraprese dalla scorsa legislatura come l’utilizzo del servizio di guardia medica attiva esternalizzata tenuto conto che alcuni presidi fin dall’anno 2021 hanno affrontato così la carenza degli specialisti.
Ecco che allora l’azienda regionale per la salute della Sardegna (
Ares) approva l’autorizzazione a contrarre per l’esperimento di una procedura aperta per l’affidamento per 12 mesi del servizio di guardia medica attiva per le ASL Gallura, Nuoro, Oristano, Medio Campidano e Sulcis, in base ai fabbisogni finora comunicati per i dipartimenti di emergenza urgenza dei rispettivi PP.OO territoriali.
Il bando per i cosiddetti ‘medici in affitto’ prevede una retribuzione pari a 85 euro l’ora, con una spesa prevista di 6.560.640,00 milioni di euro. Considerando le ulteriori voci di costo come il ‘quinto d'obbligo’, l’opzione estensione + 30%, il contributo ANAC ed incentivi tecnici, si arriva a 9.947.068,00 milioni di euro.
La determina non sfugge all’ex assessore alla Sanità, Mario Nieddu, che apprezza la prosecuzione dell’iniziativa da egli lanciata già dagli anni della pandemia causata dal Covid-19, oggi condivisa quindi anche dall’assessore Armando Bartolazzi. L’ex esponente di Giunta commenta a
Quotidiano Sanità: “Mi fa piacere notare che la proposta che ho messo in atto a partire da anni per tutti difficili, che ci ha visto impegnati nella scorsa legislatura ad affrontare una situazione sanitaria emergenziale, sia oggi forse più compresa dal governo attuale di maggioranza che in modo acceso a me l’avevano invece criticata. Forse ora, trovandosi all’interno del ruolo della responsabilità di governo, comprende di più le difficoltà oggettive nel dover affrontare la medesima problematica sulla carenza dei medici così come lo è stata quando eravamo noi al governo”, dice Nieddu. “A mio avviso ogni tentativo per cercare delle soluzioni, se pur temporanee, non è vano. Solo le critiche senza concrete proposte alternative sono vane”.
Il bando dei ‘medici in affitto’ suscita però polemiche nei banchi della stessa maggioranza, come in quelli dell’opposizione. C’è infatti chi rimane coerente con le osservazioni già rese a suo tempo, quando si è fatto ricorso sin dalla prima volta al servizio di guardia medica attiva esternalizzata. Come
Francesco Agus, capogruppo Progressisti, che commenta sul nostro giornale: “Fin dal primo momento che hanno firmato questa tipologia di bando sono stato critico e ovviamente a tempo debito se ne parlerà anche in commissione. A mio avviso i medici in affitto hanno peggiorato la situazione creando un assurdo disincentivo al lavoro nel sistema pubblico,
come ho sempre sostenuto anche per i bandi della Giunta precedente”.
“Chi lavorerà ancora in una guardia medica – prosegue il consigliere - se, per fare mansioni simili, si può essere pagati più del doppio per operare in un pronto soccorso per il tramite di un privato?Allo stesso modo: come si può tollerare che in un P.S. sia meglio pagato un medico che si occupa dei codici meno urgenti piuttosto che chi tratta codici gialli e rossi con conseguenti rischi e stress? I medici in affitto sono stati un esperimento. A mio giudizio fallito: i danni sono stati estremamente superiori ai benefici e non ha alcun senso mantenere formalmente aperti dei punti di accesso se alla forma non corrisponde la sostanza e spesso si è costretti comunque a trasferire pazienti verso gli hub più attrezzati anche, talvolta, per l’inadeguatezza del personale medico assunto in questo modo. Non ha senso. Anche per questo su questo tema in campagna elettorale la nostra coalizione è stata estremamente netta. Quindi, come già accennato in commissione, eviterei di prorogare il servizio, soprattutto per un tempo così lungo”.
“Confido in un’azione immediata da parte dell’assessorato – tuona Agus -: per analizzare i dati, confrontare costi e benefici, quantificare quale sia l’aggio della ditta appaltatrice, verificare la situazione reale nei ps, valutare i risultati ottenuti in questi anni. Se nonostante gli appalti in essere la coda è sempre superiore alle 6 ore e se siamo la prima regione in Italia per mancate risposte a chiamata (ovvero per pazienti che per via dell’attesa rinunciano alla visita), evidentemente la soluzione non è stata efficace e non è una buona idea reiterarla”.
Per il gruppo consiliare di FdI, per voce del vicepresidente Fausto Piga: "Un'iniziativa che nella scorsa legislatura aveva già sollevato forti attacchi dall'opposizione giallorossa. Tuttavia, ora che il M5S e sinistre siedono nei banchi della maggioranza tutto è più giustificabile e danno sorprendentemente continuità a ciò che ha avviato il cdx seppure aspramente criticato e denigrato. Quando abbiamo istituito la figura del medico in affitto o a gettone, l'abbiamo fatto con la coscienza a posto e senza alternative. Una scelta necessaria, ma che non ci ha reso mai orgogliosi, perché pagare di più un medico privato a gettone rispetto ad una guardia medica o un medico del sistema pubblico che svolge analoghe mansioni, l'abbiamo sempre ritenuta un'ingiustizia".
“Per cinque anni il M5S e sinistre hanno fatto l'elenco delle cose che non funzionavano, ora ci attendiamo coerentemente politiche in discontinuità con il passato: la Todde dica cosa vuole fare di diverso e meglio del centrodestra per migliorare la sanità sarda. La maggioranza è incoerente, dice una cosa e ne fa un'altra. Approfondiremo senz’altro in aula il tema perché vederci chiaro sul nuovo bando dei medici a gettone" – conclude Piga.
Elisabetta Caredda
04 giugno 2024
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