Air Sardegna. Associazione ‘MMg-Sardegna’ contro la bozza: “Tende a snaturare la medicina generale”
di Elisabetta Caredda
Melis: “Nessuno si è preoccupato di adeguare almeno le competenze spettanti per le attività professionali dei medici di medicina generale in rapporto all’inflazione registrata dal 2010 ad oggi. Inoltre, è ampiamente dimostrato che aggregazioni funzionali territoriali, Case della comunità ecc., non migliorano la cura del paziente perché non garantiscono il diritto di scegliere un medico di fiducia che li segua clinicamente nel corso della vita”.
25 SET - La bozza dell’Accordo Integrativo Regionale (Air) che la Regione ha presentato ai sindacati nell’incontro con essi tenuto il 21 settembre,
non convince lo Smi ma nemmeno l’associazione ‘MMG – Sardegna’ che ha partecipato alla seduta, e che proprio in questi giorni scorsi
ha sollevato problematiche e proposte rivolte all’assessore regionale alla Sanità.
“Non basta che l’ultimo accordo/contratto risalga al 2010 - riferisce la dott.ssa
Rosalba Melis, delegata alla comunicazione dell’associazione ‘MMG-Sardegna’-, nessuno si è preoccupato di adeguare almeno le competenze spettanti per le attività professionali dei medici di medicina generale in rapporto all’inflazione che si registra dal 2010 ad oggi. Ma i sindacati presentano, come nuovo Air, un contratto che tende a snaturare la medicina generale come la conosciamo tutti. Mi riferisco alle organizzazioni sanitarie territoriali, ancora alle aggregazioni funzionali territoriali (AFT) e alle Case della comunità (CdC), ecc.: è stato ampiamente dimostrato che la loro attivazione non migliora la cura del paziente. Esse devono innanzitutto prescindere dal diritto dei cittadini di scegliere un medico di fiducia che li accompagni, nel corso della vita, assumendosi la responsabilità della loro salute”.
“Il progetto non deve rappresentare ‘un investimento immobiliare’ – prosegue Melis -, come definito anche da qualche sindacato, non deve rimanere una utopia che può essere raccontato a mala pena solo in teoria. Per fare un esempio… provate a spiegare alla signora anziana, allettata o non alfabetizzata, del Comune di Usassai che per essere visitata o per la ricettazione dei farmaci di cui necessita deve recarsi a Tortolì, perché la statistica prevede una sola AFT ogni x-mila abitanti, e che troverà un medico che non la conosce e che non conosce la sua storia sanitaria. Ma siamo nel terzo millennio, e ad ogni visita bisognerà rivedere l’intera cartella clinica del paziente”.
“L’Assessore ribadisce che siamo nel terzo millennio – sottolinea la dottoressa -, mi chiedo cosa significhi, che non ha più senso il rapporto fiduciario medico-paziente? O forse significa che abbiamo sconfitto, non solo in Sardegna ma in tutta Italia, l’analfabetismo senile e relative patologie croniche? Terzo millennio per noi MMG significa più consapevolezza delle esigenze dei pazienti, e non solo per prescrivere pannoloni e presidi in genere, che ci assorbono molto tempo della giornata. Terzo millennio per noi, ribadisco, significa medici costantemente aggiornati, strumentazione d’avanguardia. Terzo millennio significa fornire ai cittadini tutti le informazioni necessarie per una fattiva prevenzione, ad esempio i danni da fumo ecc.. Terzo millennio significa ridurre la spesa pubblica mediante efficace informazione dei cittadini senza ridurre l’assistenza primaria.
Talvolta il non fare equivale al far meglio. Sarebbe sufficiente colmare le carenze di medici per garantire l’Assistenza alla Signora Gavina di Ussasai” – conclude Melis.
Elisabetta Caredda
25 settembre 2023
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