Cancro e malnutrizione. La perdita di peso oltre il 10% ostacola il proseguimento terapie
E un malato su 5 muore per le conseguenze della malnutrizione. La Campania è la Regione con la maggiore incidenza e mortalità per tumori. Il tema sotto i riflettori alla 7 edizione del Convegno Nutrients beyond Nutrition a Napoli
01 FEB - La regione del Vesuvio non scoppia di salute, al contrario: i campani vivono in media 4 anni meno dei toscani e muoiono più spesso di tumore (10,7 ogni 10mila abitanti) contro il 9,0 ogni 10 mila della media nazionale nella fascia di età tra i 20 e i 64 anni.
Alla mortalità per cancro contribuisce anche la malnutrizione, intesa come perdita di peso, di massa grassa, ma soprattutto della preziosa massa muscolare. Un fenomeno che solo negli ultimi anni è stato valutato nella sua gravità tanto da essere definita una vera malattia concomitante e una conseguenza diretta della maggior parte dei tumori.
Il
Convegno Nutrients beyond Nutrition (Nutrienti oltre la nutrizione) giunto alla sua settima edizione ha messo oggi a confronto, a Napoli, esperti italiani ed europei per scambiarsi conoscenze e strategie terapeutiche su quello che viene considerato un vero e proprio killer.
“La malnutrizione nei pazienti oncologici ha una prevalenza stimata in un range variabile tra il 15 e l’80% a seconda degli studi – sottolinea
Maurizio Muscaritoli, Coordinatore Scientifico del Convegno e Presidente SINuC, Società di Nutrizione Clinica e Metabolismo – eppure la perdita di peso nei malati viene considerato ‘normale’ anche dai medici che ancora non hanno percorsi di valutazione del rischio malnutrizione o specialisti in nutrizione clinica nei reparti. La perdita di massa muscolare è un convitato di pietra che se ignorato ha pesanti conseguenze – aggiunge – in alcuni casi è una controindicazione all’intervento chirurgico, determina fatigue, alterazioni metaboliche, complicazioni, perdita delle funzioni dei vari organi. Dobbiamo pensare ai muscoli come ai mattoni che formano tutto il nostro organismo: in presenza di un soggetto malnutrito è spesso necessario ridurre la dose di farmaci e modificare il programma di radioterapia sino ad interrompere le cure. Un paziente malnutrito avrà maggiori effetti collaterali, subirà una maggiore tossicità e un organismo debole risponde meno alle terapie”.
Basterebbe una valutazione sin dalle prime fasi di malattia e un programma di intervento per evitare questi rischi: Il tumore ha infatti un metabolismo accelerato, consuma energie per alimentarsi e produce mediatori infiammatori che determinano la perdita di grasso e soprattutto di proteine.
“Eppure la nutrizione clinica ha strumenti efficaci per affrontare e contrastare il problema: da una nutrizione a base di cibi semiliquidi e alimenti a fini medici speciali iperproteici, ma anche l’applicazione di un sondino naso-gastrico (per brevi periodi) al fine di aggirare i problemi di anoressia, deglutizione e disfagia che rendono difficile raggiungere l’apporto di nutrienti necessari – spiega
Franco Contaldo, Professore ordinario Medicina Interna, Università Federico II Napoli – mentre la nutrizione enterale, tramite un sondino collegato all’addome è indicato per periodi più lunghi. Si tratta, va ricordato, di misure temporanee, utili a permettere al paziente si ottenere il migliore risultato possibile”.
01 febbraio 2019
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