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Toscana. Sistema bersagli, migliorano le performance delle Aziende nel 65% dei casi


Si riduce la variabilità intraregionale, con risultati più omogenei tra le diverse aziende. A tirare le somme il Laboratorio Management e Sanità della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa grazie al sistema dei bersagli che consente la valutazione delle performance della sanità

10 GIU - Le Aziende sanitarie della Toscana migliorano le proprie performance nel 65% dei casi rispetto all’anno precedente. Si riduce la variabilità intraregionale, con risultati molto più omogenei tra le diverse aziende.

Sono questi alcuni dei risultati fotografati dal sistema bersagli MeS 2013 messo a punto dal Laboratorio Management e Sanità della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, per valutare le performance della sanità toscana. Risultati presentati oggi nel corso di una conferenza stampa dall’assessore al diritto alla salute Luigi Marroni, assieme a Sabina Nuti, direttore del MeS, e Valtere Giovannini, direttore generale dell’assessorato.

“Sono risultati molto soddisfacenti – ha detto l’assessore al diritto alla salute Luigi Marroni – che del resto confermano i riconoscimenti che in questi ultimi mesi sono arrivati alla sanità toscana. Ultimo in ordine di tempo, la cosiddetta “Griglia Lea”: la conferma da parte del Ministero che per il 2012 la Toscana garantisce i Lea. In questa classifica, il sistema sanitario toscano è il secondo, a pari merito con quello del Veneto, dopo l’Emilia Romagna e prima di Piemonte e Lombardia. La valutazione del MeS ci sarà molto utile, come ogni anno, per migliorare le performance della sanità toscana. In sanità ogni obiettivo non è mai raggiunto in maniera definitiva. Stiamo lavorando continuamente per migliorare. E consideriamo fondamentale la trasparenza nei confronti dei cittadini”.

L’immagine del bersaglio è la stessa utilizzata anche negli anni passati. La valutazione è stata fatta in base a oltre 170 indicatori. E per tutte le aziende la maggior parte degli obiettivi raggiunti stanno nelle zone centrali del bersaglio, quelle verdi e gialle, e solo pochissimi obiettivi sono collocati nelle fasce più esterne, arancio e rosso.

Questi i dati registrati dai ricercatori del MeS:

Si incrementa ulteriormente la sanità di iniziativa, che prevede un’azione proattiva dei professionisti sanitari nella prevenzione e cura delle patologie croniche. La percentuale di popolazione over16 assistita da medici di famiglia aderenti ai moduli della sanità di iniziativa è cresciuta dal 35% del 2011, al 40% del 2012, al 45% del 2013.

Pazienti diabetici. L’ospedalizzazione si riduce del 3%, così come il tasso di amputazioni maggiori, che passa dal 52% del 2012 al 48% del 2013.

Anche l’ospedalizzazione per scompenso segna un risultato positivo e cala da 178 a 155 per 100mila abitanti.

Il tasso di ospedalizzazione dei ricoveri oltre 30 giorni diminuisce a livello regionale in tutte le aziende (da 0,69 a 0,63 per 1.000)

In continua espansione i corsi AFA (attività fisica adattata), rivolti a persone oltre i 65 anni affette da patologie croniche: i corsi ad alta disabilità sono passati da 2,46 a 2,59 per 15.000 abitanti (+5%), quelli a bassa disabilità da 1,53 a 1,70 per 1.000 abitanti (+11%).

Cure domiciliari. Migliora la percentuale di anziani in cure domiciliari: cresce dall’8% al 10% (+19%).

Prestazioni diagnostiche. i dati continuano a registrare una significativa riduzione degli esami diagnostici ad alto rischio di inappropriatezza, come le risonanze magnetiche muscolo-scheletriche per i pazienti con più di 65 anni, che si riducono dell’8%, passando da 22 a 20 per 1.000 abitanti.

Spesa farmaceutica. Il sistema regge anche dal punto di vista della spesa farmaceutica, che si assesta sui 195 euro pro capite, nonostante si registri un incremento dei consumi.

Grazie al potenziamento dell’assistenza territoriale, si evolvono anche fisionomia e ruolo dell’ospedale, che da luogo di risposta per qualsiasi problema di natura sanitaria e socio-sanitaria, diventa sempre più riferimento ad alto livello tecnologico, in grado di fornire risposte assistenziali a problemi acuti. Rappresenta quindi un risultato positivo la riduzione del tasso di ospedalizzazione, che scende da 139 a 136 per 1.000 abitanti.
Ancora spazi di miglioramento nel tasso di ospedalizzazione dei pazienti pediatrici, che comunque registra una diminuzione del 4% rispetto al 2012.

Degenza media. Per quanto riguarda l’efficienza, si riduce ulteriormente l’indice di performance della degenza media (IPDM), che nel 2013 cala da - 0,19 a - 0,33. L’IPDM, che confronta la degenza media registrata per ciascun ricovero con la media regionale per la stessa tipologia di ricovero, permette una valutazione omogenea delle strutture. L’IPDM consente di comprendere il grado di efficienza con cui una struttura provvede all’erogazione delle prestazioni. Si sottolinea che su questo indicatore la Toscana registra da qualche anno la migliore performance nazionale.

Appropriatezza dei ricoveri. I Drg Lea medici migliorano del 5%, passando da 84% a 89%; per i Drg Lea chirurgici il dato regionale resta sostanzialmente allineato con quello del 2012 e si assesta al 78% circa, con andamenti eterogenei tra le aziende. Si riduce anche l’inappropriatezza sugli interventi di chirurgia elettiva.

Fratture di femore. Milgiorano i dati sulle fratture di femore operate entro 2 giorni: nel 2007 il dato nazionale era del 33%, e quello toscano del 37%; nel 2011 la Toscana arriva al 60%, contro una media nazionale ferma al 39%, e nel 2013 si assesta al 71%.

Nell’ambito del percorso materno infantile, si osserva una riduzione della percentuale di cesarei: dal 21% del 2007, al 20% del 2012, al 18% del 2013.
 
Sistema di emergenza urgenza.  Il 72% dei pazienti con codice giallo viene visitato al Pronto soccorso entro 30 minuti e il 78% dei codici verdi entro 1 ora. Monitorato per la prima volta anche un nuovo indicatore sul sistema 118, che misura l’intervallo di tempo che intercorre tra la chiamata al 118 e l’arrivo del primo mezzo di soccorso sul posto. A livello regionale il dato è di 15 minuti, a fronte di un obiettivo nazionale di 18.

Il giudizio degli utenti sul Pronto Soccorso. Tra il 30 settembre e il 10 novembre 2013, il MeS ha condotto per la Regione un’indagine volta a rilevare l’esperienza e la soddisfazione del servizio da parte degli utenti dei Pronto Soccorso toscani. Dall’elaborazione dei 5.374 questionari ricevuti, è emerso che il 66,5% dei pazienti dà una valutazione ottima o buona sulla qualità complessiva dell’assistenza ricevuta, e il 24,1% sufficiente, per un totale di pazienti soddisfatti pari al 90,6%, mentre gli insoddisfatti sono il 9,4%. Questo dato evidenzia un lieve peggioramento rispetto al 2011, quando i pazienti soddisfatti erano il 91,8%. Migliora la presa in carico del dolore dei pazienti: nel 2013 gli utenti che danno una valutazione positiva sono il 77,4%.
 

10 giugno 2014
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