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Lazio. Autorizzata ripresa attività assistenza domiciliare dell'Ifo


Il placet è arrivato da una lettera inviata dal governatore, Nicola Zingaretti, al commissario della struttura, Fulvio Moirano. Il servizio è rivolto ai pazienti affetti da neoplasie cerebrali e negli ultimi mesi aveva subito rallentamenti a causa di problemi legati al processo di autorizzazione e accreditamento.

04 GIU - Presso l’Ifo-Regina Elena di Roma riprenderanno regolarmente le attività di assistenza domiciliare ai pazienti affetti da neoplasie cerebrali erogate dal reparto di neuro-oncologia dell’ospedale. Negli ultimi mesi l’operato della struttura era stato ridotto a causa di problemi legati al processo di autorizzazione e accreditamento. E’ stato il governatore Nicola Zingaretti a fornire precise rassicurazioni in merito, tramite una lettera indirizzata al commissario dell’Ifo, Fulvio Moirano.

La prevista procedura per regolarizzare questo tipo di attività è già in corso e dunque nelle more del processo di accreditamento, il presidente ha ritenuto di sbloccare l’attività assicurando così la ripresa dell’assistenza domiciliare a oltre 200 pazienti. Le procedure messe in atto dalla Regione puntano a stabilizzare questo tipo di assistenza assicurata in base ad progetto sperimentale e con fondi finanziati direttamente in sede di approvazione del bilancio regionale, con l’obiettivo di garantire la prosecuzione dell’assistenza nell’ambito del sistema sanitario regionale senza interruzioni. Nel corso degli anni il progetto ha garantito assistenza domiciliare a oltre 800 pazienti sottoposti ad intervento chirurgico presso l’Ifo, ma anche in altre strutture di Roma e delle provincie del Lazio.

“Stiamo lavorando per dare una collocazione definitiva all’interno del sistema sanitario regionale alla bella iniziativa dell’Ifo – spiega Zingaretti - facendola uscire dalla precarietà costituita dalla sua natura di progetto sperimentale. Diamo così garanzie assistenziali e restituiamo serenità ai malati, alle loro famiglie, agli operatori. Ho scelto di procedere nelle more degli adempimenti previsti dalla legge, perché ritengo che la Regione debba essere più rispettosa delle esigenze dei pazienti e dei loro famigliari, piuttosto che di quelle della burocrazia”.
 

04 giugno 2014
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