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Lombardia. Anaao: “Professionisti in fuga, siamo al collasso e la politica è ferma”  


Pur “apprezzando gli sforzi” dell’assessore Guido Bertolaso, l’Anaao Lombardia dichiara di non poter “non constatare che la politica regionale, quella che governa il sistema da 30 anni, è ferma”, mentre “servono scelte radicali per salvare il sistema sanitario, o sarà negato il diritto alla salute”, perché “i professionisti scompariranno da metà degli ospedali regionali, a cominciare da quelli più piccoli e insicuri”.

27 SET - “Sono mesi e settimane cruciali per il Servizio Sanitario Regionale Lombardo: carenze oggettive di medici e infermieri, rete ospedaliera agonizzante, fughe ovunque dei professionisti, medicina difensiva generatrice di prestazioni, cittadini sempre più proni al consumismo sanitario. Tutte queste variabili concorrono a un mix micidiale, che per noi professionisti esita in fatica, burn-out, aggressioni, disaffezione e vero e proprio odio verso il nostro lavoro. Il cittadino/utente, invece, vede le liste d’attesa allungarsi sempre più, non raramente per paura e medicina difensiva degne di miglior causa”. A descrivere questo allarmante quadro è, in una nota, l’Anaao Assomed Lombardia, che denuncia l’inerzia della politica e la richiama a scelte immediate e radicali.

Anaao Assomed Lombardia, infatti, “pur apprezzando gli sforzi dell’Assessore al Welfare Guido Bertolaso, che con caparbietà sprona i giovani medici a intraprendere specializzazioni da cui tutti fuggono, che con un pizzico di ingenuità ha pensato che il cambiare in meglio la sanità lombarda fosse alla sua portata in breve tempo, che, pur con qualche inciampo, è riuscito a gestire la mancata ma ormai improcrastinabile chiusura del Pronto Soccorso di Menaggio e altri eventi recenti”, spiega che “non può non constatare che la politica regionale, quella che governa il sistema da 30 anni, è ferma”.

“Di fronte a una crisi che non si è mai vista – afferma Stefano Magnone, segretario regionale del sindacato – si imporrebbero scelte lungimiranti e radicali. Invece, da anni, siamo in attesa della revisione della rete ospedaliera a partire dall’emergenza/urgenza, del potenziamento conseguente della rete territoriale (i pazienti acuti vanno concentrati in ospedali sicuri e multispecialistici, i cronici vanno seguiti sul territorio, spiegando bene a sindaci e cittadini che le due cose sono profondamente diverse), del governo fermo del privato che continua a filtrare i pazienti, come ammettono gli stessi addetti ai lavori. Niente di tutto questo è ancora avvenuto. Ora è il momento delle scelte radicali, pena la negazione del diritto alla salute da parte di chi è più debole e ha meno risorse, economiche o sociali”.

Anaao Assomed Lombardia si dice “pronta a fare la sua parte, ma chiede ai politici di assumersi una volta per tutte le proprie responsabilità, o i professionisti scompariranno da metà degli ospedali regionali, a cominciare da quelli più piccoli e insicuri. Basta autoassoluzioni e autocelebrazioni”.

27 settembre 2024
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