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Emergenza maltempo in Toscana. Cinque vittime, anche gli ospedali allagati. Ok CdM a stato di emergenza


Tra le province più colpite quella di Prato, di Pistoia e il Fiorentino. Disagi anche nelle strutture ospedaliere. Sono comunque stati risolti i problemi di accesso all’ospedale di Pontedera, in via di risoluzione all’ospedale di Borgo San Lorenzo e al Pronto Soccorso di Prato. Giani annuncia: “Dopo aver firmato lo stato di emergenza regionale il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera anche allo stato di emergenza nazionale per la Toscana”.

03 NOV - Il maltempo che ha colpito molte parti di Italia ha provocato una vera e propria emergenza in Toscana. Già si contano 5 vittime e molti disagi a causa delle inondazioni e i conseguenti allagamenti, che hanno portato disagi anche in alcuni ospedali.

Sono 7 le province più colpite e per le quali si richiedono interventi d'emergenza (su 10 della Toscana): Firenze, Pisa, Livorno, Prato, Pistoia, Lucca e Massa. Il presidente della Regione, Eugenio Giani, riferisce che a Carmignano è esondato il torrente Furba e questo ha comportato a Seano un importante allagamento. A Montemurlo esondato torrente Bagnolo numerosi allagamenti anche nella zona sud di Montemurlo. Frane importanti tra San Quirico, Sassetta e sul Montalbano. A Prato sono chiusi tutti i ponti a causa esondazione Bisenzio in zona Santa Lucia.

Disagi anche negli ospedali. Allagamenti in vari reparti dell’Ospedale Santo Stefano di Prato, a Pontedera l’allagamento più importante che ha colpito anche l’accesso dell’ospedale. Allagato anche l'ospedale di Empoli.

I disagi nelle strutture ospedaliere sono comunque in via di risoluzione. Gli ultimi aggiornamenti del presidente riferiscono che sono stati risolti i problemi di accesso all’ospedale di Pontedera, ma “sono non funzionanti a causa degli allagamenti ma sono stati riorganizzati e non c’è stata nessuna interruzione del servizio di urgenza”, scriveva nella prima mattinata Giani sul suo canale whatsapp. In via di risoluzione all’ospedale di Borgo San Lorenzo e al Pronto Soccorso di Prato.

“Ho chiesto la massima allerta a tutto il nostro sistema sanitario. Sul territorio della ASL Centro – fa sapere - attiva la rete di tutti gli ospedali della piana compreso Careggi.

Nella tarda mattinata il presidente Giani ha anche annunciato che, “dopo aver firmato lo stato di emergenza regionale, il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera anche allo stato di emergenza nazionale per la Toscana”.

Il presidente riferisce ancora che “sta migliorando la situazione da un punto di vista atmosferico in quelle che sono state le zone gravemente colpite nella giornata di ieri”.

“Quella di ieri - spiega poi Eugenio Giani in una nota diffusa in tarda mattinata per fare il punto della situazione - è stata una precipitazione senza precedenti: non è caduta così tanta acqua in così poco tempo nemmeno nell’alluvione del 1966. In quattro ore sono caduti 200ml di acqua in media in ciascun Comune. Sono state colpite zone dove vivono due terzi dei cittadini della Toscana ed è grande il dolore per le vittime”, a dirlo il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, nel corso di breve incontro con la stampa al rientro da un sopralluogo lungo le sponde dell’Arno.

“Per tutta la notte abbiamo lottato contro il maltempo – aggiunge il presidente - e contro il timore che alle tragedie in corso se ne potesse aggiungere una anche maggiore, nel caso l’Arno superasse i livelli di guardia. Ora questa preoccupazione sembra scongiurata. Sono stato tutta la notte in contatto con i sindaci dei territori colpiti, abbiamo avuto la possibilità di usare i mezzi anfibi della protezione civile per raggiungere le persone isolate nelle abitazioni in campagna. Alle 2 di notte circa sono riuscito ad entrare nell’ospedale di Prato, che era allagato. Anche gli ospedali di Empoli e Pontedera sono stati invasi dalle acque. Ora i fiumi si stanno sgonfiando e anche quelli esondati rientrano negli argini. La città di Firenze è stata solo lambita dalla perturbazione, ma altre zone sono state duramente colpite”.

“Sono molto grato al presidente Mattarella – ha affermato Giani - che mi ha telefonato ed ha rivolto parole di grande affetto, vicinanza e solidarietà a tutti i toscani. Poi mi sono sentito con la premier Meloni, che ha portato al Consiglio dei Ministri di questa mattina la mia dichiarazione di stato di emergenza per proclamare lo stato di calamità naturale. Ho parlato con il ministro Salvini per ripristinare la circolazione sull’A11 e stiamo lavorando con le Ferrovie per ripristinare il traffico ferroviario. Ringrazio il direttore della Protezione civile nazionale Curcio che è stato in contatto con me per tutta l’emergenza fornendoci il supporto necessario. Le loro telefonate si sono alternate nella notte e nella mattina con quelle dei sindaci, dei prefetti ed anche dei cittadini che mi conoscono e che mi hanno in vari modi segnalato le criticità che stavano vivendo. Ringrazio infine l’assessora regionale alla Protezione civile Monia Monni che anche adesso è a Campi Bisenzio con il sindaco Tagliaferri per dare il giusto sostegno alla popolazione colpita”.

“Avevamo diffuso un’allerta arancione perché attendevamo una bomba d’acqua sulla lucchesia – spiega il presidente - invece si è concentrata sulla valle dell’Arno e del Bisenzio, ma grazie al lavoro di squadra delle istituzioni e alla capacità di intervento e reazione della nostra Protezione civile siamo riusciti a far fronte a una situazione devastante. E’ in casi come questi che i toscani sanno tirare fuori il meglio di loro e la Regione farà da riferimento per tutti i sindaci per agire presto e bene”.

A chi ha chiesto le sue impressioni sulla prevenzione, Giani ha risposto: “Credo che proprio i lavori fatti in questi anni per la messa in sicurezza dei fiumi, a partire dall’Arno, abbiano evitato il peggio al capoluogo e in altre realtà, come ad esempio a Livorno, dove la bomba d’acqua non ha avuto effetti devastanti perché negli anni scorsi abbiamo riportato allo scoperto il Rio Maggiore ed il Rio Ardenza, prima intubati, e aumentata la portata della canalizzazione sotto la ferrovia e sotto la strada, dando modo così alle acque di fluire. I frutti di questi lavori si vedono, così come si vedono quelli lungo l’Arno. Proprio ieri avevamo inaugurato il condotto dal fiume alla cassa di espansione di Pizziconi, nel Comune di Figline Incisa, dove in caso di emergenza potranno trovare spazio 3.500.000 mc di acqua. Negli anni sono stati realizzati lo Scolmatore di Cascina, la cassa di espansione di Roffia a San Miniato, sono in corso i lavori per altre grandi casse di espansione a Prulli, Leccio, Restavo, capaci di ritenere oltre 20 milioni di mc di acqua. Lavorare sulla prevenzione, anche a fronte di cambiamenti climatici così evidenti, è fondamentale. Abbiamo presentato progetti per 800 milioni di euro per opere in tutta la Toscana, che riguardano anche l’Ombrone, il Serchio, la Magra, l’Albegna. Il Governo ci aveva prospettato a breve l’apertura di un bando per cui spero davvero che questi fondi arrivino”.

03 novembre 2023
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