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Emilia Romagna. Arriva l'autoassicurazione per le Aziende sanitarie


Fino a 100 mila euro la gestione dei contenziosi sarà in capo alle singole Aziende, tra i 100 mila e 1 mln e 500 mila euro i risarcimenti saranno cogestiti da Regione e Ausl, per i sinistri oltre 1 mln e 500 mila euro, è prevista un'unica polizza assicurativa regionale. Al via da gennaio la sperimentazione.

06 NOV - “Questa legge ci permette di fare un ulteriore passo in avanti nella assunzione diretta di responsabilità verso i cittadini e verso gli operatori del Servizio sanitario regionale anche quando si verificano eventi avversi. Ci assumiamo infatti in prima persona, Aziende sanitarie e Regione, la gestione dei contenziosi e il risarcimento in tempi rapidi degli eventuali danni accertati”. Lo ha detto l’assessore alle politiche per la Salute, Carlo Lusenti a margine dei lavori dell’Assemblea legislativa regionale che ha approvato ieri il progetto di legge “Norme per la copertura dei rischi derivanti da responsabilità civile negli Enti del Servizio sanitario regionale”.

Con l’approvazione della legge, inizia ora il percorso  per avviare la sperimentazione della nuova modalità di gestione dei contenziosi. Fino a 100 mila euro la gestione sarà direttamente in capo alle singole Aziende sanitarie, tra i 100 mila e 1 milione e 500 mila euro i risarcimenti saranno cogestiti da Regione e Aziende sanitarie, per i sinistri più gravi, per i quali il risarcimento è superiore a 1 milione e 500mila euro è previsto il mantenimento di una unica polizza assicurativa regionale.


“Ma non ci limitiamo a questo, che pure rappresenta un cambiamento radicale della gestione del contenzioso - ha aggiunto Lusenti - con questo provvedimento rafforziamo anche gli interventi di prevenzione del rischio e istituiamo un Osservatorio, a cui chiameremo a far parte anche rappresentanze dei cittadini,  per dar conto in modo trasparente e pubblico dei sinistri e dei risarcimenti, ma anche delle linee guida e dei provvedimenti elaborati per la prevenzione degli eventi avversi e per migliorare, dove necessario, le procedure”.
“L’obiettivo che ci poniamo assumendoci la responsabilità di tutto il percorso di cura è di rafforzare il clima di fiducia nel Servizio sanitario sia da parte dei cittadini che da parte degli operatori, convinti che questo rafforzamento rappresenti la condizione necessaria per difendere il Servizio sanitario pubblico, anche in un momento di pesante crisi come quella che stiamo attraversando”, ha concluso l’assessore.

Queste le prossime tappe: sarà costituito il Nucleo regionale di valutazione, saranno individuate le Aziende sanitarie dove partire con la sperimentazione, sarà predisposto il  bando per identificare la compagnia di assicurazione con cui stipulare un contratto per  “gli eventi catastrofali”, per i quali il risarcimento è superiore a 1 milione e 500 mila euro, sarà istituito l’Osservatorio regionale.
Secondo le previsioni la sperimentazione dovrebbe partire il prossimo gennaio.

L’avvio della gestione diretta del rischio richiede, ovviamente, l’adozione di nuove e omogenee modalità organizzative da parte delle singole Aziende. Ogni Azienda dovrà in particolare dotarsi di un Comitato di valutazione dei sinistri, costituito da componenti dell’ufficio legale e/o assicurativo, dell’Unità operativa di Medicina legale o dal “Risk manager”. La Regione a sua volta dovrà costituire il Nucleo regionale di valutazione, composto da professionalità esperte in campo sanitario, medico – legale e legale -assicurativo, con funzioni consultive, obbligatorie nel caso di sinistri di seconda fascia, e ispettive. Più in generale la Regione svolgerà un ruolo di stretto supporto alle Aziende. Dovrà dunque provvedere a individuare procedure standard di accertamento, valutazione dell’evento avverso e liquidazione dell’eventuale risarcimento nonché procedure standard di reportistica dei sinistri. Dovrà anche provvedere alla formazione del personale delle Aziende sanitarie che opera nella gestione del rischio. Particolarmente importante sarà l’attività di monitoraggio, compiuta attraverso un Osservatorio regionale, che dovrà provvedere alla ricognizione, organizzazione ed elaborazione delle informazioni relative ai fattori di  rischio ma anche alle  prassi cliniche e organizzative di dimostrata efficacia nel prevenirli.

06 novembre 2012
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