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Costi della politica. Regioni vogliono un Decreto del Governo


Approvato un documento di indirizzo in 5 punti. In questo modo sarà possibile garantire in modo “veloce e uniforme nuovi parametri relativi a tutti i costi della politica, che prendano le mosse dall’adozione di criteri standard al fine di promuovere l’omogeneizzazione delle diverse Regioni”.

27 SET - Un Decreto Legge per mettere dei paletti ai costi della politica regionale. È quanto chiedono le Regioni al Governo. La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, convocato oggi e presieduta da Vasco Errani, ha infatti approvato un documento che recita così:
 
“I Presidenti delle Regioni e delle Province autonome chiedono al Governo di stabilire in via definitiva, attraverso un Decreto Legge che garantisca un percorso veloce e uniforme, nuovi parametri per Regione relativi a tutti i costi della politica, che prendano le mosse dall’adozione di criteri standard al fine di promuovere l’omogeneizzazione delle diverse situazioni regionali, rispetto, in primo luogo, ai seguenti punti:

1. riduzione parametrata di tutti gli emolumenti percepiti dai Consiglieri, dai Presidenti e dai componenti della Giunta;

2. riduzione del numero dei Consiglieri e degli Assessori in piena attuazione dell’art. 14 del Decreto Legge 138 del 2011. In tale senso andranno adeguati, ove occorra, gli Statuti entro il 31 dicembre 2012;

3. limitare e uniformare, sulla base di criteri omogenei, la spesa dei gruppi consiliari, eliminando i benefit sotto qualsiasi forma, riconoscendo esclusivamente il finanziamento delle spese riferite alle funzioni politico-istituzionali dei gruppi. Tali spese debbono essere sottoposte al controllo della Corte dei Conti garantendo la piena trasparenza;

4. eliminare la possibilità di costituire nuovi gruppi che non abbiano corrispondenza con le liste elette;  

5. fissare il numero delle Commissioni consiliari permanenti e/o speciali, prevedendo la possibilità di costituirne da un minimo di 4 ad un massimo di 8, in base al numero dei Consiglieri;
Su questi punti il Governo ha il sostegno di tutte le Regioni Italiane che chiedono che vengano stabilite delle sanzioni per i non adempienti”.

“Molte Regioni hanno già avviato il processo per ridurre i costi, ma ora è il momento, senza se e senza ma, di arrivare a questa iniziativa tutti insieme per la qualità dell'istituzione”, ha affermato Vasco Errani al termine della riunione della Conferenza delle Regioni.

“Abbiamo fatto all'unanimità una scelta importante – ha aggiunto -. Indichiamo e proponiamo al governo criteri precisi sui quali sia possibile operare. Chiediamo lo strumento del decreto, che è il più veloce, e che tutto venga varato il prima possibile. Per la qualità delle istituzioni, che è fondamentale per la democrazia”.
Errani ha poi aggiunto: “In Italia non si è realizzato il federalismo, il processo è bloccato, mi sembra evidente. Serve una riforma istituzionale organica, a partire dal Parlamento. Diversamente, il sistema non funziona”.
 

27 settembre 2012
© Riproduzione riservata

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