“Con 522 trapianti nel 2022, il Veneto ha contribuito al 15% dei trapianti da donatore deceduto eseguiti a livello nazionale. Anche sul fronte della donazione raggiungiamo la miglior performance non solo dopo la pandemia, ma in assoluto nella storia, con 295 potenziali donatori valutati tra gennaio e dicembre 2022 contro i 285 del 2019. In forte crescita anche la donazione di tessuti, in particolare oculari, che nel 2022 si è attestata a 2441 contro i 2299 dell’anno precedente. Il 2022 è stato il miglior anno in assoluto per il Coordinamento Regionale Trapianti del Veneto e siamo orgogliosi di aver dato un contributo così cospicuo agli ottimi risultati diffusi oggi dal Centro Nazionale Trapianti”.
È quanto ha dichiarato il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, commentando il report del Centro nazionale trapianti presentato oggi al ministero della Salute.
“Il risultato veneto e quello nazionale – sottolinea il Governatore – scaturiscono da un importante gioco di squadra tra sanità e Istituzioni, ma anche da una sensibilità nei confronti del dono, che nella nostra regione è molto sentita. Siamo orgogliosi e grati verso i nostri sanitari, protagonisti di un’organizzazione efficace e moderna, ma ancor prima alle famiglie che hanno deciso di donare”.
“Alla base di questi risultati c’è un forte impegno medico-scientifico – sottolinea l’Assessore alla Sanità Manuela Lanzarin – che porta le nostre equipe ad avere performance a livello internazionale. Ma non dobbiamo mai scordare quanto sia fondamentale l’apporto di carattere sociale legato alla generosità dei donatori e delle loro famiglie e al forte aumento delle dichiarazioni di volontà raccolte attraverso la collaborazione dei Comuni. In Veneto le opposizioni registrate dai Comuni sono circa il 25 per cento, contro una media nazionale del 31,4. Al proposito ricordo che poco prima di Natale è iniziata la campagna ‘Generoso, il Veneto’, che mira ad accrescere la famiglia del volontariato in una terra generosa come il Veneto, seminando vita e cultura dell’altruismo. Generosità e impegno che permettono di salvare ogni anno molte vite, ma non dobbiamo mai scordare che tante sono le persone in lista d’attesa, circa 1250 di cui 40 bambini, ed è per loro che abbiamo l’obbligo di non abbassare mai la guardia e continuare ad impegnarci”.
Nel report del Veneto, valutando i donatori effettivi, il numero si attesta a 177. Un numero che supera quanto si era registrato nel 2017, ‘record’ precedente con 171. Dall’analisi si evince come negli anni 2020-2021 i risultati siano invece stati più bassi complice la pandemia, anche se in linea, se non oltre, gli anni precedenti la pandemia da Covid-19.
Nel 2022 i donatori a “cuore fermo” valutati dalle equipe venete sono stati 14, contro i 10 del 2021, nessuno nel 2020 anno clou dell’infezione virale, solo 2 nel 2019. Un’attività che è stata introdotta con eccellenti risultati nel 2017.
Importante anche l’aumento delle donazioni di midollo che sono passate nel 2022 a 96, contro le 63 del periodo pre pandemia, registrando il miglior dato assoluto di sempre.
Nel 2022, la maggior parte dei donatori (46,3 per cento) ha più di 70 anni, oltre il 29 per cento tra i 41 e i 60. Percentuali che sono sensibilmente cambiate rispetto gli anni precedenti dove la fascia di età alta (oltre i 70) era più ridotta. Sensibilmente scesa anche l’opposizione dalla donazione che in Veneto è di 9 punti inferiore alla media nazionale (20,3 contro 29,5).
Se poi si analizzano le proiezioni per il 2022 per milione di abitanti vediamo come il Veneto si posizioni al terzo posto in Italia con 59,3 (media nazionale 43,8) per quanto riguarda i potenziali donatori di organi valutati e 35,9, sempre terzo posto, contro il 24,6 che rappresenta la media nazionale per i donatori effettivi.