Toscana. Smi proclama stato di agitazione contro riforma cure territoriali
Dopo lo Snami questa volta è un altro sindacato dei medici di famiglia, lo Smi, a scagliarsi contro l’accordo per la riforma della sanità territoriale siglato tra la Regione e la Fimmg. “Stato di agitazione è conseguenza dell’atteggiamento antisindacale correlato all’avvenuta esclusione dal confronto e dalle trattative”.
08 AGO - La riforma delle cure territoriali, in cui spicca la creazione delle Associazioni Funzionali Territoriali (AFT), frutto dell’i
ntesa tra Fimmg e Regione Toscana non piace agli altri sindacati della medicina generale. Ieri era stato lo
Snami a criticare duramente il progetto segnalando come non sia opportuno modificare un sistema che già funziona. Sulla stessa lunghezza d’onda lo Smi che oggi ha proclamato lo stato d’agitazione della categoria contro il progetto di riforma.
Per lo Smi, innanzitutto il problema è l’esclusione da ogni trattativa. “Abbiamo appreso dell’accordo a mezzo stampa attraverso interviste e dichiarazioni rese ai media dall’Assessore regionale al Diritto alla Salute e dal Segretario di una sola delle Organizzazioni sindacali rappresentative della Medicina Generale”. Inoltre, per il sindacato i problemi riguardano anche “la perdurante negazione da parte dei vertici regionali a dare risposte soddisfacenti alle pressanti richieste di stabilizzazione che questa O.S. da tempo richiede per un centinaio di medici 118 che da anni concorrono con il proprio lavoro al mantenimento di livelli di garanzia e sicurezza per l’Emergenza Sanitaria Territoriale e per quota parte dei Pronti Soccorsi sempre più esposti a carenze nel proprio personale per i noti blocchi dei turnover e concorsuali”.
08 agosto 2012
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