Petrone (Fedir Sanità): “Negli uffici si vogliono avere pochi uomini a fare riferimento?”
17 SET - "Fedir sanità condivide appieno le dichiarazioni rilasciate dal segretario regionale Anaao,
Guido Coen Tirelli, in merito all’accorpamento delle Asl romane. Considerato dal punto di vista delle funzioni tecnico amministrative, infatti, i gigantismi istituzionali, come quelli che porteranno alla nascita della Rm1 e della Rm2 (circa sette mila dipendenti da gestire ciascuna e distretti che dovranno servire milioni di abitanti) portano sicuramente come prima, e pressoché unica conseguenza, quella di tagliare poltrone ai responsabili del personale piuttosto che degli acquisti o dei lavori pubblici. Ma siamo sicuri che gli sventurati dirigenti responsabili che residueranno e che dovranno dirigere i nuovi mega uffici riusciranno a governare procedimenti e procedure più snelli, più rapidi, più efficienti per rispondere alle esigenze dei cittadini utenti? O, piuttosto, sarà più complesso e più difficile avere un qualsiasi documento o servizio e soprattutto il riferimento giusto a cui rivolgersi? Anche in passato abbiamo avuto esperienze simili, soprattutto nel campo tecnico e amministrativo che è quello di cui ci occupiamo, come avvenne a Torino. Anche quel caso Fedir Sanità denunciò sin da subito il rischio di ampie sacche di inefficienza, ingovernabilità concreta delle strutture e totale abdicazione delle funzioni di controllo". Questo il commento di
Elisa Petrone, segretario regionale Fedir sanità Lazio.
"In questo ci chiediamo se, fra le maglie di questo disegno, non ci sia il bisogno di ridurre la necessità delle direzioni politiche di avere, specialmente nel campo delle funzioni tecnico e amministrative, pochi uomini con cui rapportarsi? È evidente che questo genere di accorpamenti altro non sono che tagli lineari con i quali si potranno risparmiare poche migliaia di euro (le indennità di struttura complessa che verranno tolte ai responsabili amministrativi che perdono la poltrona, perché invece le funzioni e il personale necessario per svolgerle rimarranno tutte). Piuttosto che tagliare - conclude Petrone - sarebbe stato, al contrario, davvero necessaria una analisi attenta e puntuale delle necessità e dei bisogni effettivi anche in campo amministrativo, sulla base dei quali rimodulare livello e tipologia di servizi e funzioni da erogare".
17 settembre 2015
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