D'Amato controreplica: “Un gruppo importante della sanità privata non può affidare la gestione della sicurezza dei pazienti in capo a chi non ha requisiti professionali”
16 APR - L’esito preliminare dell’audit al San Raffaele di Rocca di Papa conclude che “le misure di prevenzione adottate fino ad ora non risultano efficaci nel contenere la diffusione del virus”. A ribadirlo una nota dell'assessore alla Salute,
Alessio D'Amato, che sottolinea come questo sia il risultato del fatto che “chi doveva applicare queste disposizioni non aveva i titoli professionali per farlo e le necessarie competenze”. E “un gruppo importante della sanità privata non può affidare la gestione della sicurezza dei pazienti in capo a chi non ha requisiti professionali, peraltro lo stesso era già stato diffidato precedentemente, nel dicembre scorso, per aver diretto un’altra struttura”, afferma D'Amato che, controreplicando alla
nota diramata nel pomeriggio dal Gruppo San Raffaele, aggiunge: “Il fatto che il presidente del Gruppo San Raffaele dichiari di aver nella giornata odierna provveduto, una volta ricevuta la diffida, a sostituire il direttore sanitario è la conferma che lo stesso non era in grado di gestire la struttura che dirigeva dal 1 marzo. Le verifiche le stiamo compiendo su tutte le strutture e fino ad oggi sono state eseguite 364 ispezioni, con relazioni e report".
"Il tema - prosegue l'assessore - non sono i tamponi, ma il rispetto delle misure di sicurezza. Pertanto verrà mantenuto il cordone sanitario e verranno completati tutti i test molecolari a tutti i degenti e a tutto il personale sotto lo stretto controllo della Asl Roma 6. Auspico che vi sia una collaborazione da parte della struttura nella garanzia della sicurezza dei pazienti".
"Abbiamo scritto in tutti i documenti - conclude D'Amato - che la diagnosi molecolare deve essere effettuata unicamente presso i 17 laboratori di riferimento regionale, riconosciuti dallo Spallanzani, poiché essi possiedono personale qualificato e strumenti certificati anche per la manipolazione in accordo alle normative sul bio-contenimento. Inoltre è proprio il Ministero della Salute, nella circolare del 3 aprile che ha individuato regione per regione i laboratori di riferimento”.
16 aprile 2020
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