Aim: “Aggressioni colpa anche dei ritardi nell’evoluzione della sanità siciliana”
21 LUG - “Premesso che nessun atto di violenza è giustificabile, meno che mai nei luoghi preposti alle cure dei pazienti e dei cittadini, bisogna avere l’onestà intellettuale di risalire alle radici profonde di questo fenomeno”, così l’Associazione Italiana Medici (AIM).
“Alla base – sottolinea Aim - vi sono certamente fattori sociologici e culturali, ma è innegabile come, almeno in parte, tale fenomeno deprecabile sia anche ascrivibile ai gravi e colpevoli ritardi nell’evoluzione dell’organizzazione delle cure primarie ed al conseguente sovraccarico dei Pronto Soccorso, nonché al persistere di liste di attesa con tempi inaccettabili, che esasperano i cittadini”.
“Per di più – aggiunge - si continua a mantenere in vita presidi di continuità assistenziale, sovente, inefficienti poiché sottoutilizzati ovvero non adeguatamente dotati degli strumenti necessari per consentire ai medici di lavorare in sicurezza ed in maniera appropriata”.
“Registriamo come, purtroppo, le logiche dell’interesse di parte continuino ad esercitare il proprio influsso sulla politica, ispirata più dalla rincorsa del consenso che dal dare risposte appropriate al bisogno di salute dei cittadini. Dispiace, altresì, aver registrato come, a fronte di criticità note e persistenti, nel recente passato ci si sia abbandonati a passerelle politiche ed a sterili annunci, prima ancora che venissero messi in campo interventi concreti”, scrive ancora Aim.
Per questo, “E’ necessario tracciare una discontinuità culturale per superare la sanità ospedalo-centrica, ancora troppo radicata in Sicilia, e tendere verso una indispensabile implementazione di un sistema integrato delle cure, che trova il suo fondamento nel potenziamento delle cure primarie”.
21 luglio 2018
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