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Puglia. Riordino ospedaliero, M5S lo boccia: “Convocheremo forum di esperti per controproposte”


Negativo il giudizio del Movimento 5 Stelle pugliese sul Piano della Giunta, "cristallizzato sugli errori del passato" e che "non fornisce indicazioni su tempi e modi di attuazione". Con il Forum "apriamo agli esperti del settore quella porta che Emiliano gli ha chiuso in faccia non condividendo il piano con nessuno".

09 MAR - “Un Piano di riordino che il presidente Emiliano non avrebbe mai dovuto firmare”. Negativo su tutta la linea il giudizio espresso dal Movimento 5 Stelle della Puglia sul piano per il riordino della rete ospedaliera approvato dalla Giunta regionale, che annuncia l'organizzazione, nelle prossime settimane, di "un Forum della salute al quale saranno invitati medici, infermieri, associazioni di categoria, sindacati e addetti ai lavori per aiutarci ad elaborare le proposte da sottoporre all’attenzione del Consiglio e progettare insieme il futuro della sanità pugliese”.

Agli “errori” contenuti nel Piano di Emiliano i Cinque Stelle hanno dedicato ieri una conferenza stampa sul tema alla quale sono intervenuti i consiglieri regionali Mario Conca, Marco Galante, Antonella Laricchia, Grazia Di Bari, Cristian Casili e Gianluca Bozzetti. Tutti hanno stigmatizzato la scelta del governatore pugliese di non impugnare il DM 70 relativamente al blocco assunzionale imposto alla Regione nel 2004, e di non essersi opposto alla sottoscrizione dei costi standard "che di fatto hanno escluso i parametri relativi all’anzianità media e al costo del personale". "Il triste sospetto - per i 5 Stelle - è che lo abbia fatto per assecondare la volontà di alcuni presidenti delle regioni settentrionali, da tenere come alleati in vista delle prossime elezioni politiche. Primo tra tutti il presidente della Toscana Enrico Rossi, nemico giurato di Renzi ed eventuale prezioso alleato elettorale di Emiliano: insomma ancora una volta sarebbero i pugliesi a pagare le ambizioni di potere del governatore".

Tra le obiezioni sollevate da Conca e Galante, in primis quella che il Piano sia stato elaborato sulla base di dati finanziari e non sulle esigenze del territorio - cioè sui dati epidemiologici - e che a fronte della chiusura di numerose strutture, non preveda il potenziamento dell’assistenza territoriale. “Emiliano parla di concentrare gli ospedali per aumentarne l’efficienza, ma chiudere i presidi senza rafforzare i punti di primo intervento, significa non fare i contri con il fatto che in situazioni di emergenza la vita di una persona possa dipendere dalla distanza che la separa dal punto di assistenza più vicino”. Un piano "cristallizzato sugli errori del passato, che la Giunta regionale non ha condiviso con i territori e che non fornisce indicazioni su tempi e modi di attuazione". E in cui, secondo i pentastellati, permangono inoltre gli squilibri territoriali: "un esempio per tutti, la presenza nella sola città di Bari di sette emodinamiche, mentre nessuna è prevista per il nuovo ospedale della Murgia che serve un bacino di ben 200mila abitanti”.

Pertanto il M5S sollecita Emiliano ad intervenire “in difesa del diritto alla salute dei pugliesi e a garanzia di un’assistenza adeguata”. “La Puglia - ricordano i consiglieri - paga ancora lo scotto della legge Tremonti risalente al 2004, e nonostante oggi abbia una popolazione superiore a quella della Toscana e pari a quella dell’Emilia Romagna, si vede riconosciuti molti meno fondi e può contare su un numero di operatori sanitari tra medici e infermieri, molto più basso”.
 
Per i Pentastellati, comunque, "c’è ancora tanto da progettare per il futuro della sanità pugliese: come riconvertire gli ospedali che Emiliano sta chiudendo, come dovrà essere progettata la rete di assistenza territoriale, come dovranno essere ripartite le risorse sul territorio. Noi del Movimento 5 Stelle vogliamo pertanto, come abbiamo già fatto per tutta la campagna elettorale e come abbiamo già fatto quando si è dovuta affrontare la problematica della Xylella, restituire la parola agli esperti del settore riaprendo quella porta che Emiliano gli ha chiuso in faccia non condividendo questo piano di riordino con nessuno".

09 marzo 2016
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