Novara. Intervento innovativo di angioplastica coronarica
L’equipe di Cardiologia 1 dell’ospedale “Maggiore” è intervenuta su una paziente con storia di infarto miocardico e severo decadimento della funzione cardiaca, giudicata inoperabile. L’impianto di stent è stato effettuato con il contemporaneo utilizzo di un catetere posizionato all’interno del cuore che, attraverso un sistema a micropompa, aspira il sangue e lo inietta nel circolo, garantendo in tal modo un flusso di sangue adeguato e costante per tutta la durata dell’intervento di disostruzione della coronaria.
20 GEN - Presso la struttura di Cardiologia dell’Azienda ospedaliero-universitaria “Maggiore della Carità” di Novara è stato eseguito, per la prima volta nel quadrante del Piemonte Orientale, un intervento di angioplastica coronarica con contemporanea assistenza ventricolare.
“L’equipe di Cardiologia 1, diretta dal professor Giuseppe Patti - spiega l’Azienda in una nota -, è intervenuta su una paziente con storia di infarto miocardico e severo decadimento della funzione cardiaca che, giudicata inoperabile dai cardiochirurghi, era candidata all’impianto di protesi metalliche (stent) per via percutanea, al fine di eliminare l’ostruzione delle coronarie”.
In considerazione della concomitante condizione di insufficienza cardiaca, nella paziente l’impianto di stent è stato effettuato, in maniera totalmente innovativa, con il contemporaneo utilizzo di un catetere posizionato all’interno del cuore che, attraverso un sistema a micropompa aspira il sangue e lo inietta nel circolo, garantendo in tal modo un flusso di sangue adeguato e costante per tutta la durata dell’intervento di disostruzione della coronaria. Ciò ha permesso di effettuare l’intervento con il massimo grado di protezione per la paziente.
“In un mondo di innovazioni tecnologiche in cardiologia volte sempre più alla sicurezza ed alla minore invasività per il paziente, l’utilizzo dei sistemi di assistenza cardiaca” – sottolinea il professor Giuseppe Patti, direttore del dipartimento Toraco-Cardio-Vascolare dell’ospedale Maggiore di Novara – “consente di assistere con il minor traumatismo e la maggior protezione, i pazienti a più alto rischio sottoposti ad angioplastica coronarica e, più in generale, i pazienti con shock cardiogeno o infarto miocardico esteso, nonché di mantenere la circolazione e la stabilizzazione dei parametri emodinamici nei pazienti critici in attesa dei più idonei interventi terapeutici.”
20 gennaio 2020
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