Tumori. Da Federsanità Anci Piemonte un position paper la sostenibilità dell’assistenza
Il position paper, realizzato con la collaborazione di società scientifiche e associazioni di pazienti, mira a “porre alcune le basi per l’applicazione di importanti tematiche nella cura dei tumori e nel sostegno alle famiglie che si trovano a dover affrontare il periodo della terapia”. Partendo da una convinzione: “In tema di governance del sistema lo spreco più importante è l’organizzazione inadeguata”. IL DOCUMENTO
28 NOV - Federsanità Anci Piemonte ha attivato un percorso di studio e approfondimento nell’ambito della sostenibilità sociale e dei costi nella cura delle patologie tumorali. Uno studio che è iniziato nello scorso mese di marzo ed ha trovato accoglimento tra le società scientifiche di ambito oncologico e le agenzie di raccolta dati. Lo studio ha, al momento prodotto una position paper che, spiega Federsanità Anci Piemonte in una nota, “intende porre alcune basi per l’applicazione di importanti tematiche nella cura dei tumori e nel sostegno alle famiglie che si trovano a dover affrontare il periodo della terapia. Per questo motivo del gruppo di lavoro fanno parte alcune associazioni di rappresentanza dei cittadini e di volontariato”.
Nel position paper, curato dall’oncologo astigiano
Claudio Lanfranco e da
Claudio Risso direttore di Federsanità Anci Piemonte, si evidenzia come il costo degli interventi per l’assistenza oncologica sia “spesso elevato e difficile da sostenere”, nonché “frequentemente rapportato a risultati misurati con scale di valori diverse”. Tutto ciò rende “problematico individuare un limite condiviso e riconosciuto di costo-efficacia”.
Si sollecita, dunque, una “necessaria la presa di coscienza della presenza di strumenti che, correttamente sfruttati ed integrati tra loro. possono facilitare e potenziare in modo straordinario innanzitutto e attività quotidiane, e contemporaneamente possono fornire evidenze utili alle decisioni a tutti i livelli”. E si
evidenzia che, come oggi spesso accade, il carico di un intervento venga spostato da un ambito all’altro (dal Ssn al paziente o ai servizi sociali ad esempio) “con un apparente risparmio per un capitolo di spesa, però con un aggravio a carico di uno o più altri”.
L’obiettivo, dunque, è avere una visione complessiva del sistema “al fine di trovare sempre risorse che lo rendano sostenibile” e “indispensabili meccanismi di integrazione che rendano efficiente al meglio ogni passaggio del percorso di cura”. Perché “in tema di governance del sistema - si afferma nel documento - lo spreco più importante è l’organizzazione inadeguata”.
28 novembre 2018
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