Aou Novara. La struttura universitaria del Maggiore tutor per chirurghi ortopedici provenienti da tutta Italia
La struttura complessa di Ortopedia e Traumatologia dell’azienda ospedaliero-universitaria “Maggiore della Carità” di Novara ha ospitato chirurghi ortopedici provenienti da Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Liguria per assistere ad interventi di impianto di protesi di spalla eseguiti dal direttore dell’Uo Federico Grassi.
27 MAR - Nel corso delle ultime settimane sono stati ospitati presso le sale operatorie della struttura complessa di Ortopedia e Traumatologia dell’azienda ospedaliero-universitaria “Maggiore della Carità” di Novara alcuni chirurghi ortopedici provenienti da diverse regioni italiane (Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Liguria) per assistere ad interventi di impianto di protesi di spalla eseguiti dal professor
Federico Grassi, direttore dell’unità operativa ospedaliera e professore ordinario di Malattie dell’Apparato Locomotore dell’Università del Piemonte Orientale.
Il “Maggiore” di Novara rappresenta un centro d’eccellenza per la chirurgia della spalla e da più di vent’anni il professor Grassi, che è stato presidente della Società Italiana di Chirurgia della Spalla e del Gomito nel biennio 2014-16, tiene corsi di formazione e aggiornamento sulle tecniche di protesizzazione di questa articolazione sia in Italia che all’estero.
Le protesi di spalla sono impiantate con minore frequenza rispetto a quelle di anca e ginocchio, e richiedono pertanto una più lunga curva di apprendimento. Il professor Grassi, dopo avere completato la specializzazione in Ortopedia all’Università di Pavia, all’inizio degli anni Novanta ha trascorso un anno a San Antonio nel Texas (USA) per perfezionare la sua formazione nella chirurgia protesica della spalla e oggi vanta un’esperienza di più di mille impianti.
Le patologie per le quali può essere indicata una protesi di spalla sono diverse, sia di natura degenerativo-infiammatoria (come l’artrosi) che traumatiche (come le più gravi fratture della parte superiore dell’omero, l’osso del braccio), ma la loro incidenza non è elevata. Proprio per questo è importante fare riferimento ai centri dove l’esperienza in questo campo è maggiore, perché è ormai unanimemente riconosciuto che i migliori risultati vengono raggiunti dove il numero di interventi è più elevato.
27 marzo 2018
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