Dignità della persona. Dal Pd una proposta di legge per istituire una Giornata nazionale il 13 maggio
Il riferimento è alla data di approvazione nel 1978, della legge Basaglia sui manicomi. Il provvedimento, che vede primi firmatari i deputati Umberto D’Ottavio e Anna Rossomando, mira a realizzare “non solo una Giornata celebrativa e simbolica, ma l’occasione per promuovere, attraverso iniziative a tutto campo, la cultura del rispetto e della tolleranza”. IL TESTO DELLA PROPOSTA DI LEGGE.
16 FEB - Istituire la “Giornata nazionale della dignità della persona” da celebrare il 13 maggio, data simbolica perché coincide con l’approvazione, nel 1978, della legge Basaglia con la quale si è superata la concezione secondo la quale la malattia psichica poteva essere trattata solo in strutture di contenzione come i manicomi. L’idea è venuta ai deputati del Pd
Umberto D’Ottavio e
Anna Rossomando, che hanno presentato alla Camera una proposta di legge illustrata oggi in conferenza stampa alla presenza del sindaco di Collegno
Francesco Casciano, dell’assessore alla Cultura della Regione Piemonte
Antonella Parigi e dell’ex ministra della Solidarietà sociale
Livia Turco.
“Oggi - ha dettp D'Ottavio - presentiamo non solo la proposta di legge, ma una serie di iniziative che si svolgeranno in Piemonte per ricordare un altro anniversario: quarant’anni fa il sindaco del Comune di Collegno decideva di abbattere una parte del muro di cinta del manicomio: un atto di grande saggezza che ha precorso l’approvazione della legge Basaglia: fu un evento non certo solo locale, bensì un pezzo importante della cultura del Paese. In quegli anni per certi versi drammatici, la legge Basaglia, l’abbattimento del muro a Collegno, la legge di riforma della sanità, la 194 furono elementi di progresso cui dobbiamo parte della nostra identità”.
Quello di Collegno fu “un atto coraggioso, che permise a migliaia di cittadini di entrare per la prima volta in quella ‘città nella città’ e ai pazienti di sentirsi parte della società”, ha affermato l’attuale primo cittadino, Francesco Casciano, evidenziando come questo fu reso possibile grazie a un “sussulto tra i medici, gli infermieri e il personale che assisteva i pazienti, ma anche nella società civile, sempre più sensibile alle condizioni vissute dai pazienti degli istituti psichiatrici. Da allora, e anche grazie a Basaglia, la psichiatria non è stata fatta più di muri, ma di relazioni”, evidenzia
Francesco Casciano spiegando come a Collegno siano ancora oggi adottati modelli innovativi di assistenza, come “l’esperienza straordinaria degli affidi familiari dei pazienti, resi possibili grazie al fermento propositivo presente sul territorio”.
In occasione del quarantesimo anniversario dell’abbattimento del muro, il Comune di Collegno ha promosso una serie di iniziative per “riflettere e fare memoria, attualizzare una battaglia politica, sociale, sanitaria e culturale sulla ‘diversità’ che allora portò all’abbattimento dei manicomi, consentendo un approccio ai disturbi psichiatrici decisamente nuovo sia da parte della medicina sia da parte dell’opinione pubblica”, ha detto Casciano. Una “occasione di confronto a tutti i livelli”, ha sottolineato il sindaco esprimendo il desiderio, da parte del Comune, di istituire un premio nazionale e di costruire un museo e un centro di documentazione sulla storia del nostro manicomio. “Perché ancora oggi si possono abbattere i muri”, ha concluso il primo cittadino.
Concetto ripreso anche dall’onorevole Anna Rossomando, che ha evidenziato come in “questa stagione storico-culturale di intemperie” sia particolarmente importante “rimettere al centro una riflessione sul concetto di dignità della persona”. Perché la tutela della dignità delle persone, ha evidenziato la deputata Pd, “non può essere affidata soltanto alle leggi. C’è bisogno dell'impegno di tutta la società, sulla base di una cultura e di un patrimonio condiviso su questo concetto. Questo è lo scopo della Giornata: non essere solo celebrativa o solo simbolica, ma l’occasione per promuovere, attraverso iniziative a tutto campo, la cultura del rispetto e della tolleranza”.
Concetti che per Rossomando sono sempre più messi in discussione “da processi complessi, nuovi e vasti. Penso agli immigrati e alla violenza sulle persone, donne e minori anzitutto. Ma anche al tema della violenza del linguaggio nell’uso dei social della rete. È evidente che c’è un indebolimento di un comune sentire, e sono convinta che sia compito della politica orientare in questa direzione”.
La deputata Pd ha evidenziato come “nei manicomi la cura coincideva con l’isolamento”. L’abbattimento del muro a Collegno fu quindi un gesto “strettamente collegato al concetto di integrazione sociale e contro qualsiasi forma di segregazione sociale, separazione e umiliazione della persona. Collegno è stata ed è ancora oggi un grande esempio”. Un modello che la proposta di legge presentata mira a diffondere, “individuando nel ministero della Giustizia l’organo di coordinamento nazionale della Giornata, perché è alla Giustizia che fa capo in primis la garanzia dell’accesso ai diritti”.
Livia Turco ha espresso il proprio sostegno alla proposta di istituzione della Giornata per la dignità umana e condiviso la necessità di ritrovare un comune sentire sui temi che interessano i diritti delle persone. “Gli anni ’70 - ha detto - furono caratterizzate dal dramma del terrorismo rosso, eppure fu proprio in quello scenario che si realizzò una delle migliori pagine della politica, con l’approvazione di tre importanti leggi sui diritti in ambito sanitario: la 194 sull’aborto, la legge Basaglia n. 180 di riforma del sistema psichiatrico e la 833 istitutiva del Ssn”. Furono riforme, ha ricordato Turco, “che avevano alle spalle una lunga storia di battaglie sociali e che videro fortemente impegnate alcune componenti della società civile. Leggi che avevano animato conflitti, ma che nel drammatico periodo che stava vivendo il Paese riuscirono a diventare un punto di concordia e condivisione”.
Turco ha quindi evidenziato come la legge Basaglia rappresentasse uno stralcio della successiva legge organica sulla riforma sanitaria. “Ci fu una grande discussione sull’opportunità di estrapolare la riforma del sistema della psichiatria dal resto della riforma. Ma si decise per questa strada perché, se non fosse stata approvata subito una legge, sarebbe scattato il meccanismo del referendum avanzato dai Radicali. Referendum che avrebbe abrogato alcune norme, ma non risolto le criticità. Serviva una riforma, e quindi fu votata”.
La Basaglia, la 194 e la 833 rappresentano, per Turco, “l'espressione di un nuovo welfare solidaristico incentrato sulla persona. Tre leggi frutto della democrazia che furono in grado di realizzare le forze politiche allora esistenti, che dimostrarono grande capacità di dialogo”.
L’assessore alla Cultura del Piemonte, Antonella Parigi, ha quindi ricordato l’impegno dell’assessorato a “superare le diversità, di ogni tipo. Perché – ha evidenziato – occorre ricordare che nei manicomi non erano rinchiusi solo malati psichiatrici, ma tutti coloro che venivano considerati non conformi e i cui comportamenti infastidivano la società, come nel caso degli omosessuali. Purtroppo, però, il problema dell’accettazione non è ancora superato e la difesa della dignità dell’uomo, in tutti i suoi aspetti, è una battaglia che va ancora combattuta”.
16 febbraio 2017
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